Notizie Notizie Italia Riforma tassazione casa: governo pronto a cambiare, potrebbero tornare le detrazioni

Riforma tassazione casa: governo pronto a cambiare, potrebbero tornare le detrazioni

29 Ottobre 2013 09:12
Il governo apre formalmente a una revisione della riforma della tassazione della casa annunciata a metà mese in corrispondenza con l’approvazione della legge di Stabilità. Dopo un vertice tra il premier Letta, il suo vice Alfano e il titolare del dicastero dell’Economia Saccomanni sarebbe maturata la decisione di procedere a una revisione della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che dal prossimo anno entrerà in vigore andando virtualmente a sostituire l’Imu sulla prima casa. L’intento è quello di alleggerire il carico sui cittadini attraverso detrazioni simili a quelle previste per l’Imu o agevolazioni per le famiglie con redditi più bassi.
Ieri era arrivato un nuovo allarme sull’eccessivo aggravio a carico dei proprietari di casa con l’Ance,  l’associazione dei costruttori, che stima nel 2014 con il nuovo regime fiscale sulla casa un aumento del 72% della tassazione sulla prima casa rispetto a quest’anno. La stima dell’Ance si basa sull’assunto che quest’anno non verranno pagate né la prima né la seconda rata dell’Imu prima casa, mentre la Tasi viene calcolata considerando l’aliquota base dell’1 per mille. prendendo in considerazione un appartamento di 60 metri quadrati di categoria A2 in zona semicentrale a Roma, si passerebbe da 168 euro della Tares a 290 di Trise (Tari + Tasi). 
Possibile la reintroduzione delle detrazioni su prima casa
Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nella serata di ieri ha preannunciato la presentazione di emendamenti da parte del governo per migliorare la riforma sulla tassazione della casa recependo le osservazioni in arrivo da associazioni e Parlamento. Tra le ipotesi in ballo che circolano oggi sulla carta stampata spicca la reintroduzione delle detrazioni. Come per l’Imu potrebbero essere detrazioni uguali per tutti a livello nazionale, ma essendo la Tasi più bassa dell’Imu l’entità sarebbe inferiore (100 o 50 euro rispetto ai 200 euro massimi dell’Imu). L’introduzione di tali detrazioni andrebbe a costare 2 miliardi (nel caso di detrazione di 100 euro) e ai Comuni verrebbe offerta la possibilità di portare l’aliquota massima della Tasi fino al 4 per mille (dal 2,5 per mille previsto per il 2014).
Una via alternativa da percorrere sarebbe quella di introdurre agevolazioni legate ai redditi.

Al vaglio anche modifica bonus Irpef
L’esecutivo guidato da Enrico letta starebbe vagliando anche una decisa modifica relativa al taglio del cuneo fiscale. Per aumentare gli effetti sulle buste paga si potrebbe propendere per un bonus Irpef solo per i redditi più bassi. La soglia potrebbe essere quella dei 22mila euro rispetto ai 55 mila indicati originariamente.