Notizie Notizie Italia I richiami esteri non scuotono il Leone di Trieste

I richiami esteri non scuotono il Leone di Trieste

8 Gennaio 2008 11:06

Il richiamo delle foreste straniere non fa ruggire il Leone di Trieste. Il gruppo assicurativo starebbe osservando da tempo i mercati di lingua inglese, aspettando il momento giusto per affondare l’attacco. “”Gli Stati Uniti e in generale il mercato di lingua inglese è molto interessante quanto competitivo. Da tempo lo stiamo seguendo con attenzione, e appena ci saranno opportunità, che per noi significa non una crescita fine a se stessa, ma guidata dalla crescita dei profitti, vedrete che sapremo coglierla”. Queste le parole di Giovanni Perissinotto, amministratore delegato di Generali, pronunciate nell’intervista al Corriere della Sera.


Per l’operazione il board sarebbe pronto a sborsare un bel gruzzolo, visto che nelle casse c’è già un “capitale in eccesso di 3 miliardi…Più tutta la capacità di leva finanziaria”. Insomma, il Leone ha fame di nuove prede e forse anche tanta voglia di riscatto, dopo la bufera sulla governance, che sembra non ancora esaurita. Tanto che nell’intervista, Perissinotto si è voluto difendere dagli attacchi, partiti con la lettera dello hedge fund Algebris, riguardanti la scarsa profittabilità del gruppo, sottolineando che “nei momenti difficili le Generali hanno saputo cogliere il consenso dei mercati”.


Generali vaso di coccio nel panorama assicurativo? Macché! L’amministratore delegato ribatte: “Più che di vaso di coccio parlerei di un Leone di roccia” e precisa che a fine 2007 la capitalizzazione era pari a 44 miliardi, contro i 66 di Allianz e i 58 di Axa. Ma il mercato non ne sembra troppo convinto. Gli analisti di Credit Suisse scuotono la testa, dubbiosi che il titolo offra possibili upside. “Crediamo che l’attivismo degli azionisti abbia aumentato il rischio acquisizione, mentre l’azione in sè appare costosa nel panorama europeo”, commentano gli esperti nel report diffuso oggi. Il loro giudizio è confermato così a underperform con target price di 31,8 euro, con il consiglio finale di puntare proprio su Axa.


Ma anche il mercato non sembra troppo euforico, anzi. In questa prima parte della seduta, il titolo del gruppo triestino rimane poco mosso, mostrando un calo dello 0,19% a 30,94 euro. Le dichiarazioni e i progetti futuri forse non bastano a scaldare gli investitori. Le speranze di una ripartenza del titolo potrebbero essere affidate a una nuova missiva di Algebris che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe arrivare sul tavolo di Generali, rinvigorendo le attese di cambi ai piani alti del gruppo o negli assetti di controllo.