Regno Unito, sterlina alla prova dell’inflation report della Bank of England
La sterlina britannica si è mossa poco in apertura dei mercati europei in attesa dell’inflation report che la Bank of England pubblicherà alle ore 11:30. Solo contro lo yen la valuta di Sua Maestà ha perso con vigore anche se il movimento è da ascriversi a un rafforzamento dello yen contro le altre monete in seguito alle indiscrezioni sulla Bank of Japan, rilanciate da Bloomberg.
Il rapporto della Bank of England sull’inflazione, che sarà seguito dalle parole del governatore Mark Carney, potrebbe dare indicazioni importanti sugli orientamenti della Banca centrale britannica. Lo scenario di inflazione debole con la possibilità che i prezzi segnino anche valori negativi nel secondo trimestre dell’anno, depone a favore di una conferma dei tassi di interesse a 0,5% ancora per un lungo periodo di tempo. Tuttavia l’economia britannica è accreditata di una buona partenza nel 2015 dopo il rallentamento più forte delle previsioni registrato nell’ultimo trimestre del 2014. Dove sceglierà di mettere l’accento Carney? Su crescita e salari o sul calo dei prezzi al consumo? E che peso verrà dato alla variabile petrolio nella contrazione dell’inflazione?
Gli investitori cercheranno risposta a queste domande nell’inflation report e nel discorso del governatore per capire se il primo rialzo dei tassi di interesse, attualmente previsto dopo il 2015, possa invece arrivare prima.
“Difficile prevedere quanto potrà provenire da Londra – commenta Davide Marone di Fxcm -. La Bank of England potrebbe lanciare segnali velatamente hawkish evidenziando il percorso di debolezza dell’inflazione di breve termine, tuttavia paventando il raggiungimento del target del 2% anche in tempi più brevi di quanto dichiarato nelle proiezioni dello scorso novembre”. L’Istituto centrale britannico dimostrerebbe in tal modo di credere in una crescita “discreta alla quale potrà seguire una crescita continua dei salari medi che rappresentano il vero propulsore per una crescita generalizzata del livello dei prezzi finora ancorata al ribasso anche a causa del crollo dei prezzi del petrolio”.
Gli effetti sulla sterlina
“Non crediamo che la debolezza della sterlina nei confronti del dollaro – riprende l’analista – possa essere messa in discussione, mentre la forza relativa della sterlina potrà dimostrarsi contro le altre major come dimostrano ottimamente i cross GbpJpy, GbpAud ed Euro Gbp”. Tecnicamente la sterlina è riuscita a conservarsi sopra quota 1,52 contro il dollaro e potrebbe brevemente tornare verso 1,5280. Secondo Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK “è necessario un ritorno sopra 1,5280 per mantenere viva la possibilità di allunghi verso 1,55. Per contro un movimento sotto 1,50 potrebbe riportare al test dei minimi di settimana scorsa a 1,50”.