Regno Unito: Bank of England pronta a ridurre ancora il costo del denaro
Costo del denaro confermato ma da qui a fine anno probabilmente assisteremo a un nuovo taglio. È quanto è emerso dal meeting odierno della Bank of England. Dopo aver portato nella riunione di agosto il tasso benchmark al nuovo minimo storico dello 0,25%, l’istituto guidato da Mark Carney è pronto a una nuova riduzione nel caso in cui le prossime stime dovessero avvalorare le attese.
La conferma dei tassi da parte della BoE era stata correttamente pronosticata dagli analisti alla luce dell’artiglieria pesante messa in campo il mese scorso, quando oltre al taglio del benchmark era stato varato un aumento da 375 a 435 miliardi di sterline del piano di acquisto asset, l’acquisto di corporate bond fino a 10 miliardi di sterline e la nascita di un nuovo Funding for Lending Scheme, il piano prestiti destinato ad incrementare i finanziamenti all’economia reale.
Nel meeting odierno il Comitato di Politica monetaria ha confermato all’unanimità l’attuale politica monetaria e a maggioranza la proposizione secondo cui, prima della fine dell’anno, sarà necessario ridurre ulteriormente il tasso di riferimento a un livello “vicino, ma leggermente superiore, allo zero”.
Questo nonostante i membri del board dell’istituto londinese ammettano che le ultime indicazioni macroeconomiche evidenzino che la situazione economica al di là della Manica è migliore del previsto. In particolare, nelle ultime sedute hanno stupito in positivo gli indici Pmi (53,3 punti per il manifatturiero, 52,9 per i servizi), la produzione industriale (+0,1% mensile) e l’indice dei prezzi delle abitazioni elaborato dalla Royal Institution of Chartered Surveyors (+12%).
“Il Comitato ora si attende un rallentamento meno marcato dell’economia britannica nella seconda metà del 2016”, si legge nei verbali. Nel terzo trimestre per il Pil della perfida Albione è attesa una crescita dello 0,3%, contro il +0,1% stimato ad agosto.
In linea generale, “i tratti salienti dell’outlook economico dopo il referendum sull’uscita dall’Unione europea non sono cambiati”. Se da un lato i consumi sono visti resilienti, gli investimenti delle imprese sono destinati a scendere in attesa di conoscere le linee guida delle future relazioni tra l’Unione europea e la Gran Bretagna.
Sul mercato obbligazionario il rendimento dei decennali britannici segna un balzo dell’8,24%allo 0,924% mentre il pound scambia a 1,3202 dollari, lo 0,23% in meno rispetto al dato precedente. Poco mosso il Ftse100, in rialzo dello 0,16% a 6.684,24 punti.