Regno Unito: Banca centrale taglia la stima sul Pil 2015, primo incremento del costo del denaro tra un anno
Nonostante il taglio della view sulla crescita economica, la Bank of England conferma di voler avviare il processo di normalizzazione del costo del denaro a metà 2016. Nel suo report trimestrale sull’andamento dell’inflazione l’istituto guidato da Mark Carney ha detto di attendersi per l’anno corrente una crescita del Prodotto interno lordo del 2,5%, 40 punti base in meno rispetto alla stima diffusa a febbraio. -0,3% invece per il dato 2016, atteso ora al 2,6%.
Tre i fattori, spiega la BoE, che hanno fatto scattare la revisione: il rafforzamento della sterlina, l’andamento del mercato immobiliare e le indicazioni deludenti in arrivo dagli indicatori che misurano la produttività. A questi si aggiungono i rischi legati alla situazione greca.
A dispetto di una crescita sotto le stime, l’inflazione è vista in quota 2% a inizio 2017. “Nonostante potrebbe scendere in territorio negativo nel breve termine, l’inflazione è attesa in forte rialzo verso la fine dell’anno”, ha detto il banchiere canadese nel corso della conferenza stampa di presentazione del resoconto (interrompendo un silenzio di sei settimane auto-imposto in concomitanza della recente consultazione elettorale). In qualunque caso, “siamo pronti ad agire nel caso in cui i rischi si concretizzassero”. Quest’anno l’indice dei prezzi al consumo è visto allo 0,6% (dallo 0,5% precedente) e nel 2016 dovrebbe attestarsi all’1,6% (dall’1,8%).
Il costo del denaro salirà in linea con le attese del mercato. Attualmente ai minimi degli ultimi 300 anni allo 0,5%, il tasso benchmark dovrebbe iniziare, stando all’andamento dei tassi overnight, il processo di normalizzazione a metà 2016. A cambiare, come ha spiegato il governatore, sarà il ritmo, più graduale, con cui sarà incrementato. “Si tratta di un percorso che prevede incrementi graduali del Bank Rate nei prossimi anni, in linea con le attese del mercato”. Dopo il primo incremento nel secondo trimestre 2016, il tasso benchmark è stimato dalla BoE allo 0,9% entro la fine dell’anno.
Sul mercato valutario il cambio tra la sterlina e il dollaro scambia in sostanziale parità a 1,5653 (+3,2% in cinque sedute, +7,2% nell’ultimo mese) mentre l’indice della City, il Ftse100, avanza dello 0,6% a 6.976,9 punti.