Rcs: lo scontro Della Valle-Geronzi si accende nel patto, per analisti no impatto a breve ma…
E’ in corso nella sede di Rcs MediaGroup il patto di sindacato dei grandi azionisti dell’azienda che controlla il Corriere della Sera. E il mercato trattiene il fiato. Gli operatori sposano un atteggiamento attendista sul titolo del gruppo editoriale di via Solferino che segna un impercettibile -0,08% a 1,232 euro. Eppure c’è chi pregusta scintille dall’incontro. All’ingresso sono stati visti anche il presidente di Mittel Giovanni Bazoli, il consigliere delegato di Intesa SanPaolo Corrado Passera, il presidente del patto di sindacato Giampiero Pesenti, l’imprenditore Francesco Merloni, il presidente di Mediobanca Renato Pagliaro, il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera, Massimo Pini del gruppo Fonsai, che, arrivato a piedi, non ha rilasciato dichiarazioni e Giuseppe Lucchini della Sinpar. L’appuntamento in calendario oggi è la prima occasione di confronto diretto tra il patron di Tod’s, Diego Della Valle, e il presidente della Generali, Cesare Geronzi, dopo le critiche dell’imprenditore marchigiano sulla governance del gruppo e la richiesta al Cda delle Generali, presieduto dallo stesso Geronzi, di cedere la quota della compagnia nella società editoriale.
Geronzi, parlando al Financial Times e rispondendo indirettamente alla richiesta di Diego della Valle di cedere la partecipazione del Leone nell’editore del Corriere della Sera, ha sibilito che non considererà “proposte cadute dal cielo”. E’ la prima volta che il banchiere ha risposto a Della Valle. Il presidente del Leone, scrive in sostanza l’Ft, respingerà le richieste di vendere alcune partecipazioni di snodo del sistema finanziario italiano facendo un passo indietro dalla stanza dei bottoni. Della Valle ha annunciato che chiederà di mettere all’ordine del giorno del prossimo cda del Leone la proposta di cedere la quota della compagnia nella società editrice. Il prossimo board del Leone è fissato per il 23 febbraio, ma Geronzi sarebbe intenzionato a discutere della questione in una successiva riunione, nell’ambito di una analisi generale delle partecipazioni, ma un primo importante confronto è atteso già questa mattina alla riunione del patto Rcs.
Sul tema Rcs è intervenuto intanto anche Luca Cordero di Montezemolo, uno degli uomini di peso nella società del Corriere della Sera, con l’importante ruolo nel Cda Rcs Quotidiani, e sino a ieri rappresentante Fiat nel sindacato (da settembre partecipa direttamente il presidente John Elkann): “Auspico – ha commentato – che si guardi sempre avanti, come ha detto anche Diego Della Valle. Lunedì l’imprenditore marchigiano aveva dichiarato che potendo sarebbe pronto a salire moltissimo in Rcs”. Ma anche se ieri il titolo in Borsa si è mosso con vivacità (+3,31%), le parole del presidente Tod’s non andrebbero lette come una volontà trattenuta di dare una nuova scalata alla società, dopo quella velleitaria tentata da Stefano Ricucci nel 2005. Sulla riunione del parlamentino dei 13 pattisti aleggia l’attesa convinta che oggi per quanto possano essere accesi i toni il confronto, non ci saranno affatto ribaltoni, strappi o eventi clamorosi di sorta.
A imporre cautela è però la novità assoluta delle esternazioni di Della Valle, rispetto a toni solitamente ben più sfumati in Rcs, da salotto buono. Nei giorni scorsi sono circolate le ipotesi più diverse sulle reali intenzioni di Della Valle. Il diretto interessato, però, si è chiamato fuori ad esempio da scenari che lo vogliono alla guida di fantomatici contropatti o raggruppamenti di azionisti industriali (cui si vorrebbe arruolato, variamente, anche Rotelli, socio fuori patto con l’11% dei diritti di voto) e, presumibilmente, contrapposti ai soci finanziari. Il presidente Tod’s ha poi chiarito di voler rispettare i patti (quello Rcs è in scadenza nel marzo 2014). Storicamente, comunque, l’accordo di sindacato di Rcs rappresenta anche la ricerca di un equilibrio costante tra forze diverse e chiamate proprio per la loro importanza, vuoi finanziaria, vuoi imprenditoriale, a confrontarsi con quanto accade nel resto del Paese.
Anche gli analisti stanno a guardare. “Della valle ha scatenato l’interesse sul titolo in questi giorni, ma non ci saranno ripercussioni di breve nel patto”, è l’idea di un esperto di una primaria sim milanese. “L’interesse a salire nel capitale di Rcs si scontra col fatto che non c’è flottante sul mercato e Geronzi ha fatto capire che non farà passi indietro. Quindi si va allo scontro per un cambiamento importante tra i singoli componenti del patto con la formazione di due cordate perché tutto questo chiasso possa determinare effetti tangibili sull’assetto di controllo oppure sarà solo tanto rumore per nulla”, spiega l’esperto. In questa sfida ago della bilancia potrebbe diventare quindi Giuseppe Rotelli, azionista del Corriere della Sera tramite una quota che vale fino all’11% del capitale di Rcs. “Se si dovessero creare due fazioni una a favore di Della Valle, l’altra a favore di Geronzi Rotelli potrebbe far pendere gli equilibri verso l’uno o l’altro”.