Notizie Dati Bilancio Italia Rcs: 2012 in rosso per oltre 500 milioni, via libera all’aumento e al rifinanziamento del debito

Rcs: 2012 in rosso per oltre 500 milioni, via libera all’aumento e al rifinanziamento del debito

15 Aprile 2013 07:36

Weekend di fuoco per Rcs. Ieri il Cda del gruppo editoriale, durato oltre cinque ore, ha approvato i conti 2012, l’aumento di capitale fino a 600 milioni di euro e l’operazione di rifinanziamento per 575 milioni di euro del debito bancario in scadenza. Ce’ la notizia inoltre che il consigliere Paolo Merloni, in dissenso con le scelte operate dal Consiglio, ha rassegnato le proprie dimissioni.

2012 in pesante rosso
Rcs ha archiviato il 2012 con una perdita di 509,3 milioni rispetto al rosso di 322 milioni riportata un anno prima, con svalutazioni di immobilizzazioni per 435,1 milioni. I ricavi consolidati sono ammontati a 1,59 miliardi di euro, in discesa dai 1,86 miliardi del 2011, mentre l’Ebitda pre oneri e proventi non ricorrenti si è attestato a 61 milioni contro i 163,4 milioni dell’esercizio precedente. Negativo il risultato operativo (Ebit) per 524,9 milioni, che si confronta con un risultato negativo per 304,3 milioni al 31 dicembre 2011. In miglioramento l’indebitamento finanziario netto a 845,8 milioni, rispetto ai 92,4 milioni del 2011, principalmente per i benefici della cessione di Flammarion.

“Il contesto macroeconomico nel quale opera il Gruppo RCS – ha riportato una nota del gruppo – è caratterizzato da una persistente crisi congiunturale, che si protrae dagli ultimi mesi del 2008 con particolare incidenza in Italia e Spagna, comportando per il gruppo risultati d’esercizio negativi sia per il 2012 sia per il 2011. Non si prevedono al momento segnali di inversione delle tendenze per il 2013, dove rischi ed incertezze rimarranno ancora elevati”.

Ricapitalizzazione
Il board, in linea con gli obiettivi previsti dal Piano per lo Sviluppo 2013-2015, ha definito lo schema della proposta di aumento di capitale sociale a pagamento di fino a 600 milioni di euro. Lo schema prevede almeno 400 milioni di euro, comprensivi di eventuale sovrapprezzo, previa eliminazione del valore nominale e riduzione del capitale, per le perdite complessive che risulteranno dalla situazione patrimoniale della società al 31 marzo 2013, con conseguente raggruppamento delle sole azioni ordinarie, nonché della delega ad aumentare il capitale sociale per massimi 200 milioni di euro entro il 2015.

Rifinanziamento debito
Il Consiglio ha inoltre approvato i termini dell’operazione di rifinanziamento del debito bancario in scadenza contenuti nella lettera di mandato e nel term sheet, oggetto di formale proposta in data 13 aprile 2013 da parte di un pool di banche finanziatrici composto da Intesa Sanpaolo, Ubi Banca (Banca Popolare di Bergamo e Banca Popolare Commercio e Industria), Unicredit, Bnp Paribas Succursale Italia, Banca Popolare di Milano e Mediobanca. Più in particolare, l’operazione di rifinanziamento prevede la messa a disposizione della società di un finanziamento a medio lungo termine per un importo complessivo massimo di 575 milioni di euro, composto da tre linee di credito:
– una linea di credito bullet di euro 200 milioni (Linea di Credito A) con scadenza a tre anni, al cui rimborso sarà destinata parte degli importi provenienti dalle cessioni di attivi c.d. non core;
– una linea di credito amortizing di euro 275 milioni (Linea di Credito B) con scadenza finale a cinque anni e con periodo di preammortamento di tre anni;
– una linea di credito revolving di euro 100 milioni (Linea di Credito C) con scadenza a cinque anni.

L’erogazione del finanziamento sarà subordinata, tra l’altro, all’esecuzione e liberazione dell’aumento di capitale.

Il Consiglio ha approvato di convocare l’assemblea in sede ordinaria e in sede straordinaria demandando al board che si terrà il 28 aprile di stabilire la data e l’ordine del giorno di suddetta assemblea, che si prevede si terrà tra il 29 e il 31 maggio 2013.