Ray Dalio su tassi Fed, inflazione e mercati. Ecco le sue previsioni allarmanti
Uno dei più noti miliardari a Wall Street, Ray Dalio ha prognosticato una previsione piuttosto cupa per il mercato azionario e l’economia americana in seguito ai numeri sull’inflazione USA usciti questo martedì. Il CPI (Consumer Price Index) ad agosto si é attestato al 8,3% su base annuale e dello 0,1% su mese, entrambi i numeri decisamente sopra le attese degli economisti.
I dati sull’inflazione USA hanno sconvolto i mercati finanziari globali, il Nasdaq ha perso il 5% in una sola seduta, mentre l’S&P 500 ha perso più del 4%.
“Sembra che che la Fed dovrà alzare tassi di interesse di più (portandoli verso il range più alto dal 4,5% al 6%)”, ha scritto il miliardario fondatore di Bridgewater Associates in un’articolo su LinkedIn. “Questo porterà la crescita del credito del settore privato, che a sua volta aumenterà la spesa del settore privato e, quindi, l’economia americana.
Un semplice aumento dei tassi a circa il 4,5% porterebbe ad un calo del 20% del mercato azionario, ha aggiunto Dalio.
Il mercato suggerisce che i trader hanno completamente scontato un rialzo di 75pb della FED nella riunione di settimana prossima, c’è chi scommette anche su un rialzo ancora più aggressivo di un punto percentuale.
Ray Dalio, tassi Fed al 4,4% nel 2023
Inoltre, secondo Dalio i mercati azionari stimano che il tasso terminale della FED raggiungerà un picco di circa il 4,4% nel 2023, rispetto al range attuale tra il 2,25% e il 2,5%.
Il mercato obbligazionario invece suggerisce che gli investitori si aspettano un’inflazione annua media del 2,6% nel prossimo decennio, mentre la sua stima personale sull’inflazione é nel range 4,5% – 5%, salvo shock economici (peggioramento della guerra in Europa o Asia o più siccità e inondazioni).
Il fondatore di Bridgewater Associates ha affermato che la curva dei rendimenti degli Stati Uniti rimarrà “relativamente piatta” fino a quando non ci sarà un “effetto negativo inaccettabile” sull’economia.
Una profonda inversione delle misure della curva dei rendimenti, vista da molti come potenziale precursore di recessione – ha notevolmente rafforzato le view più negative degli economisti sull’outlook economico per i prossimi trimestri.
Gli investitori ipotizzano che le recenti e future mosse della Fed porteranno l’economia americana in recessione al inizio del 2023, il che indurrà i policy makers di iniziare ad abbassare i tassi dalla seconda metà di 2023.
Il faro dei mercati l’S&P 500 si sta dirigendo verso la più grande perdita annuale dal 2008, mentre i Treasurys USA hanno subito una delle peggiori scosse da qualche decennio, conclude Dalio.