Rally in Asia per accordo commerciale numero uno al mondo, borsa Tokyo e Seoul in rally del 2%
Borsa di Tokyo e azionario Asia-Pacifico in rialzo, sulla scia della notizia relativa all'accordo commerciale più grande al mondo, siglato tra i paesi dell'area.
In rally soprattutto i titoli del settore auto e tecnologici.
L'indice Nikkei 225 ha chiuso con un balzo del 2,05% a 25.906,93 punti; la borsa di Shanghai è salita dell'1,11%, Hong Kong +0,57%, Seoul +1,97%.
Alla borsa di Tokyo acquisti su Nissan (oltre +5%), mentre Mazda ha fatto più del 6%; Mistubishi è avanzata più del 3% e Honda ha fatto quasi +5%.
Molto bene anche i titoli hi-tech come Tokyo Electron (oltre +5%) e Panasonic, balzata di quasi +5%.
Alla borsa di Seoul, Samsung Electronics +4,43% e SK Hynix in rally di oltre +8%.
L'accordo commerciale, firmato nella giornata di ieri, domenica 15 novembre, ha come obiettivo quello di ridurre in modo graduale i dazi pagati dalle diverse economie del blocco.
Battezzato "Regional Comprehensive Economic Partnership" l'accordo esclude gli Stati Uniti e sancisce il primo asse commerciale che vede come partner, insieme, Cina, Giappone e Corea del Sud.
Focus anche sul Pil del Giappone, diffuso nella giornata di oggi, cresciuto nel terzo trimestre al ritmo annualizzato del 21,4%.
Su base trimestrale, l'economia giapponese è cresciuta del 5%, meglio del 4,4% atteso dagli analisti di Reuters, e a conferma della ripresa dell'economia dai danni provocati dalla pandemia del coronavirus-COVID-19.
Focus sulla borsa di Sidney, con l'autorità Australian Securities Exchange costretta a interrompere le contrattazioni poco dopo l'avvio del mercato, a causa di "problemi nei market data".
Dalla Cina diffusa una carrellata di dati macro.
Nel mese di ottobre la produzione industriale cinese è salita su base annua del 6,9%, meglio del +6,7% atteso dal consensus e allo stesso ritmo di settembre. Dall'inizio dell'anno, ovvero nei dieci mesi fino a ottobre, la produzione industriale della Cina è cresciuta dell'1,8% su base annua, rispetto al +1,8% stimato e in accelerazione rispetto al +1,2% del periodo gennaio-settembre.
Nello stesso mese, le vendite al dettaglio della Cina sono salite su base annua del 4,3%, meno del +5% atteso dal consensus, ma in miglioramento rispetto alla precedente crescita del 3,3% di settembre.
Dall'inizio dell'anno fino a ottobre, il dato è sceso del 5,9%, in linea con le stime e in in lieve ripresa rispetto al -7,2% del periodo gennaio-settembre. Comunicato in Cina anche il tasso di disoccupazione, sceso a ottobre dal 5,4% al 5,3%.
Infine gli investimenti in asset fissi della Cina (esclusi quelli relativi al settore rurale) sono saliti su base annua dell'1,8% nel periodo gennaio-ottobre, rispetto al +1,6% atteso e in miglioramento rispetto al +0,8% del periodo gennaio-settembre.
Diramato anche il dato relativo ai prezzi delle case in Cina, cresciuti a ottobre del 4,3% su base annua, rallentando lievemente il passo rispetto al +4,7% del mese precedente.
In rally soprattutto i titoli del settore auto e tecnologici.
L'indice Nikkei 225 ha chiuso con un balzo del 2,05% a 25.906,93 punti; la borsa di Shanghai è salita dell'1,11%, Hong Kong +0,57%, Seoul +1,97%.
Alla borsa di Tokyo acquisti su Nissan (oltre +5%), mentre Mazda ha fatto più del 6%; Mistubishi è avanzata più del 3% e Honda ha fatto quasi +5%.
Molto bene anche i titoli hi-tech come Tokyo Electron (oltre +5%) e Panasonic, balzata di quasi +5%.
Alla borsa di Seoul, Samsung Electronics +4,43% e SK Hynix in rally di oltre +8%.
L'accordo commerciale, firmato nella giornata di ieri, domenica 15 novembre, ha come obiettivo quello di ridurre in modo graduale i dazi pagati dalle diverse economie del blocco.
Battezzato "Regional Comprehensive Economic Partnership" l'accordo esclude gli Stati Uniti e sancisce il primo asse commerciale che vede come partner, insieme, Cina, Giappone e Corea del Sud.
Focus anche sul Pil del Giappone, diffuso nella giornata di oggi, cresciuto nel terzo trimestre al ritmo annualizzato del 21,4%.
Su base trimestrale, l'economia giapponese è cresciuta del 5%, meglio del 4,4% atteso dagli analisti di Reuters, e a conferma della ripresa dell'economia dai danni provocati dalla pandemia del coronavirus-COVID-19.
Focus sulla borsa di Sidney, con l'autorità Australian Securities Exchange costretta a interrompere le contrattazioni poco dopo l'avvio del mercato, a causa di "problemi nei market data".
Dalla Cina diffusa una carrellata di dati macro.
Nel mese di ottobre la produzione industriale cinese è salita su base annua del 6,9%, meglio del +6,7% atteso dal consensus e allo stesso ritmo di settembre. Dall'inizio dell'anno, ovvero nei dieci mesi fino a ottobre, la produzione industriale della Cina è cresciuta dell'1,8% su base annua, rispetto al +1,8% stimato e in accelerazione rispetto al +1,2% del periodo gennaio-settembre.
Nello stesso mese, le vendite al dettaglio della Cina sono salite su base annua del 4,3%, meno del +5% atteso dal consensus, ma in miglioramento rispetto alla precedente crescita del 3,3% di settembre.
Dall'inizio dell'anno fino a ottobre, il dato è sceso del 5,9%, in linea con le stime e in in lieve ripresa rispetto al -7,2% del periodo gennaio-settembre. Comunicato in Cina anche il tasso di disoccupazione, sceso a ottobre dal 5,4% al 5,3%.
Infine gli investimenti in asset fissi della Cina (esclusi quelli relativi al settore rurale) sono saliti su base annua dell'1,8% nel periodo gennaio-ottobre, rispetto al +1,6% atteso e in miglioramento rispetto al +0,8% del periodo gennaio-settembre.
Diramato anche il dato relativo ai prezzi delle case in Cina, cresciuti a ottobre del 4,3% su base annua, rallentando lievemente il passo rispetto al +4,7% del mese precedente.