Notizie Casa Quando è meglio fare un check della casa per non correre rischi

Quando è meglio fare un check della casa per non correre rischi

20 Aprile 2009 13:36

Il terremoto di Abruzzo, che ha sconvolto la vita a milioni di italiani, anche in altre regioni è stato avvertito, ma in maniera meno “traumatica”. La scossa è stata avvertita come un campanello di allarme. Che nessuno si senta in imbarazzo se da quel giorno, infatti, qualcuno di noi ha iniziato a guardare la propria casa con occhi diversi, osservando con un’aria più interrogativa del solito la crepa sulla parete, il pilastro incrinato o il tetto malandato.

Molti dettagli finiti in secondo piano dalla routine di ogni giorno adesso sono visti sotto una luce nuova dopo il disastro dell’Aquila. Non è certo un caso se nei giorni scorsi gli allarmi si sono moltiplicati fino a 5,5 milioni su 11,2 milioni il numero di edifici da rottamare in tutta Italia. Ecco alcune dritte per valutare al meglio se esiste il presupposto o meno di un rischio sismico sulla propria casa.

A rischio sismico secondo gli addetti ai lavori sono quelle abitazioni che vengono classificate dalla Protezione civile nelle zone 1, 2 o 3. Se si sta pensando di acquistare casa il quadrato è la forma ideale per le abitazioni in quanto le case con pianta o struttura irregolare hanno un livello di rischio maggiore di quelle più semplici. Attenzione anche all’epoca di costruzione dell’immobile.

Molte delle costruzioni del boom edilizio, tra gli anni’ 40 e gli anni ’70, sono state realizzate con materiali poveri. Quindi l’ideale è riuscire almeno a risalire ai dettagli costruttivi per controllare se siano o meno scadenti.

Il cemento armato dà stabilità alla costruzione quando i nodi tra travi e pilastri sono ben fatti, se le staffe sono fitte e se l’armatura metallica è ben coperta. Se l’immobile che ci interessa ha subito una sopraelevazione questo è un elemento da valutare in maniera molto delicata perché può creare nuove situazioni di pericolo. Per effettuare queste verifiche è bene però che vengano effettuate da tecnici in grado di stabilire o meno la necessità di nuovi interventi.

Ogni cittadino che intenda cautelarsi può quindi chiedere di cautelarsi con una consulenza a un architetto o a un ingegnere o anche a un geometra. L’importante in ogni caso è che sia preparato.