Notizie Notizie Mondo Quali sono le sfide del nuovo mercato finanziario? Resilienza e innovazione contro il trading sistematico

Quali sono le sfide del nuovo mercato finanziario? Resilienza e innovazione contro il trading sistematico

12 Giugno 2023 12:35

L’infrastruttura dei mercati è un tema sempre più discusso. Le borse tradizionali europee hanno dovuto gestire diversi problemi di picchi di volatilità degli ultimi anni, che hanno portato a malfunzionamenti e a interruzioni di servizio. È cruciale che le borse siano in grado di sostenere l’aumento dei volumi senza intoppi ed è per questo che anche ESMA (European Securities and Markets Authority) è intervenuta per cercare, se non di risolvere, perlomeno di tamponare il problema. A parlarne è Christoph Lehl, COO di Spectrum Markets, che spiega come Spectrum, in qualità di mercato digital native, sia stato concepito con una flessibilità che le borse tradizionali non hanno, e come ciò abbia permesso di sostenere il costante aumento dei volumi.

Il trading sistematico mette in ginocchio il mercato

Christoph Lehl, COO Spectrum Markets

La rivoluzione digitale, favorita dall’ampia adozione dei sistemi di negoziazione elettronica, non risparmia il mercato finanziario e il mondo del trading. Algoritmi avanzati per l’esecuzione di strategie automatizzate e tempi di latenza sempre più brevi hanno attirato nuovi partecipanti, sia sul versante istituzionale che su quello privato, determinando un aumento delle negoziazioni e, al tempo stesso, una complessità senza precedenti. E’ quello che scrive Lehl, secondo cui l’aumento del dinamismo nelle piazze finanziarie non è da considerarsi un fenomeno che ha preso piede dall’oggi al domani. Tuttavia, ha colto molti impreparati e non tutti gli operatori sono riusciti ad adattarsi e a “crescere” proporzionalmente all’aumento di domanda.

Di conseguenza, negli ultimi anni si sono verificate varie interruzioni del mercato o malfunzionamenti. Molti ritengono che questi vadano attribuiti all’aumento della volatilità; tuttavia, come evidenziato anche dall’ESMA, le cause sono piuttosto i sistemi proprietari, spesso, obsoleti delle sedi di negoziazione, che ostacolano la stabilità operativa del mercato (solo in minima parte, invece, tali guasti sono determinati dalla volatilità).

Le cause dei malfunzionamenti negli scambi sono inoltre molto simili ai fattori che ostacolano la scalabilità delle infrastrutture di negoziazione, andando a creare inefficienze sia in caso di aumento che di riduzione dei volumi. Come scrive Lehl, un apparato tecnologico obsoleto e poco flessibile, oltre a raggiungere presto i propri limiti quando i volumi si gonfiano e il mercato si muove rapidamente, può anche pesare sulla flessibilità della sede nel momento in cui vengono aggiunti nuovi prodotti. Allo stesso modo, la mancanza di flessibilità complica la riduzione dei costi nei periodi in cui si impiega meno capacità di archiviazione e di calcolo. Per gli operatori di mercato, una piattaforma resiliente rappresenta quindi la base per condurre operazioni di trading in modo efficiente e affidabile ed evitare perdite finanziarie significative in caso di interruzioni del sistema o guasti tecnici.

Innovare con soluzioni più avanzate

L’aumento dell’attività di trading e l’adozione di strategie sempre più rapide e avanzate hanno posto e pongono tuttora nuove sfide agli operatori di mercato, che per rimanere all’avanguardia devono saper evolversi e garantire la resilienza delle piattaforme nella gestione di volumi di transazioni più elevati e fluttuazioni di prezzo più rapide.

Dopotutto, secondo Lehl, non si tratta di un trend passeggero. Qualcuno potrebbe ascrivere la situazione al fatto che ci troviamo in una costante “crisi” ormai dal 2019 e che l’aumento delle transazioni e della volatilità sia proprio una tendenza tipica dei periodi di crisi. Tuttavia, alcune statistiche dimostrano che il crescente dinamismo delle negoziazioni corrisponde piuttosto a una tendenza di lungo periodo, e può quindi essere definito sistemico. In pratica, la nuova normalità, a cui è necessario adattarsi.

Innovare il sistema e introdurre soluzioni più avanzate, però, non è così semplice. Da un lato, scrive Lehl, le borse tradizionali sono rallentate dai loro stessi sistemi proprietari e dagli hardware standardizzati, che ostacolano la migrazione verso ambienti più moderni. Dall’altro, per le nuove borse può essere ancora più complesso entrare in un business molto competitivo, altamente regolamentato e orientato alla tecnologia, in cui è necessario convincere il mercato della solidità e dell’affidabilità delle soluzioni proposte, altrimenti il rischio è di trovarsi di fronte a un muro di scetticismo e diffidenza.

La flessibilità di Spectrum Markets

“Quando è stata fondata Spectrum Markets, per esempio, eravamo consapevoli di avere una sola possibilità per dimostrare che non eravamo folli, che i nostri sistemi funzionavano senza intoppi e rimanevano resilienti, pur offrendo un trading praticamente ininterrotto, operando 24 ore al giorno, cinque giorni alla settimana. Abbiamo puntato molto sullo sviluppo di una struttura flessibile, che ci permettesse di adattarci e rispondere ai bisogni dei nostri clienti in ogni momento e questo ci ha premiato, anche se ci siamo affacciati al mercato in un periodo di forte volatilità. Afferma Lehl. Possiamo guardarci indietro e andare fieri di aver compiuto un percorso netto; un privilegio che l’industria nel suo complesso non può permettersi. Da qui l’intervento di ESMA che ha proposto una serie di obblighi che le sedi devono rispettare in caso di interruzioni, come l’istituzione di procedure per la gestione delle crisi e strategie per il ripristino dell’operatività”.

Sebbene questo approccio normativo sia coerente con gli obiettivi di protezione degli investitori dell’autorità di regolamentazione, restano alcuni dubbi sulla possibilità di risolvere l’elemento “sistemico” delle interruzioni di servizio, poiché se una sede di negoziazione non funziona, è probabile che altre sedi simili affrontino difficoltà analoghe. Forse, conclude Lehl, l’unica alternativa sarà una revisione delle infrastrutture tecniche di negoziazione delle sedi coinvolte per affrontare adeguatamente questo problema. Nel frattempo, confidiamo che, con l’implementazione del regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act), arriveranno presto requisiti uniformi per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nel settore finanziario.