Prysmian e il buco nero WesternLink, rinviata assemblea e dividendo
Non certo un fulmine a ciel sereno, ma Prysmian deve fare nuovamente i conti con l’odissea WesternLink, il cavo sottomarino che collega Scozia e Galles. La decisione di rinviare l’assemblea per l’approvazione del bilancio 2018, con conseguente slittamento della distribuzione della cedola, ha scatenato nuove vendite sul titolo che oggi affonda a Piazza Affari.
Titolo sprofonda ai minimi dal 2015, fioccano i downgrade
Il titolo del colosso dei cavi è arrivato a cedere questa mattina quasi il 10% sotto quota 15 euro. Toccato un minimo a 14,685 euro, sui minimi da gennaio 2015 e con quotazioni quasi dimezzate rispetto ai 28,95 euro (massimi storici) a cui il titolo veleggiava il 3 novembre 2017.
Repentina la reazione degli analisti. Citigroup ha deciso di tagliare il rating da buy a neutral. Downgrade anche da parte di Banca Akros che ha tagliato il giudizio da accumulate a neutral, con target price sceso da 22 a 16,5 euro.
Bilancio 2018 da rivedere, rinviate assemblea e distribuzione cedola
Prysmian riesaminerà il bilancio approvato lo scorso 5 marzo a seguito delle problematiche relative al collegamento sottomarino WesternLink e le recenti richieste di risarcimento danni pervenute da alcuni clienti dopo la decisione dell’aprile 2014 della Commissione europea per presunte condotte anticoncorrenziali. Nell’attesa di approfondire le analisi sugli impatti degli eventi accaduti, il gruppo ha deciso di revocare la convocazione dell’assemblea prevista per il 17 aprile. In quella data si riunirà invece il Consiglio per approfondire ed esaminare gli eventuali elementi che dovessero emergere dalle preliminari indagini relative al collegamento WesternLink e per definire le modifiche da apportare al bilancio.
Prysmian ha stimato, sulla base di esperienze pregresse, che gli impatti che ne potrebbero derivare possono essere compresi tra 60 e 80 milioni di euro a livello di Ebitda rettificato 2018. “Prysmian – si legge nella nota – ha già mobilitato la sua flotta di navi posacavi per risolvere il problema nel più breve tempo possibile”. In attesa di una nuova convocazione dell’assemblea, il gruppo precisa che il pagamento del dividendo, che eventualmente sarà proposto dal consiglio di amministrazione a seguito del riesame del bilancio, possa avvenire a giugno.
“L’entità dei possibili costi (60-80 milioni di euro di ebitda), è alta e superiore al valore residuo dei danni liquidati, pari a 15 milioni”, rimarcano gli analisti di Banca Akros.
Nell’ultimo anno sono stati ripetuti i problemi legati al progetto WesternLink e che hanno condizionato non poco l’andamento in Borsa del titolo Prysmian. Ultimo in ordine di tempo quello dello scorso 20 febbraio con la nuova temporanea interruzione al progetto WesternLink era stata annunciata il 20 febbraio. Poche settimane fa (21 marzo), WesternLink aveva indicato che il cavo era prossimo a tornare operativo dopo che i lavori per riparare la faglia che si trova sulla sezione del cavo terrestre meridionale.