Prysmian affonda a oltre -10%, analisti vedono nero dopo nuovo stop WesternLink
Profondo rosso a Piazza Affari per il titolo Prysmian che è arrivato a cedere oltre il 10% scivolando sotto la soglia dei 17 euro, sui minimi dallo scorso 4 gennaio. Si tratta del peggior calo giornaliero dallo scorso 25 giugno (quando il gruppo tagliò la guidance 2018).
WesternLink porta nuovi guai
Le vicissitudini sul progetto WesternLink continuano a tormentare Prysmian. Questa volta un nuovo problema è stato riscontrato durante la trasmissione di energia e che ha determinando la temporanea interruzione del sistema. Il collegamento WesternLink era operativo dal 16 ottobre scorso con una capacità di trasferimento di energia di 2250 MW da Scozia a Inghilterra e Galles. Prysmian informa che è impegnata a risolvere il problema nel più breve tempo possibile, con il minimo impatto possibile.
“Una notizia negativa che crea incertezza sul titolo fino a quando non saranno chiarite le cause che hanno determinato la nuova interruzione e il potenziale impatto finanziario” sottolineano oggi gli analisti di Equita. Non è la prima volta che il progetto WesternLink mette in apprensione gli investitori. Il gruppo lo scorso giugno era stato costretto a rivedere al ribasso stime Ebitda 2018 per maggiori costi del contratto Westernlink.
Mediobanca taglia rating e vede ricadute su reputazione e track record
Il nuovo intoppo su WesternLink ha indotto Mediobanca Securities a ridurre il giudizio a neutral dal precedente outperform. “La questione di WesternLink è tornata – rimarcano gli analisti della merchant bank di piazzetta Cuccia – mentre la ragione e l’impatto di una nuova colpa non sono noti, la preoccupazione principale riguarda le implicazioni negative che la questione potrebbe avere sulla reputazione e sul track record. L’intoppo potrebbe potenzialmente ridurre in futuro la competitività della società nel mercato sottomarino redditizio”.
Mediobanca ha ridotto il prezzo obiettivo a 21,3 euro. Taglio di valutazione anche da parte di Banca Akros che ha portato il prezzo obiettivo da 26,5 a 23 euro.