Produzione industriale non riparte e l’Italia rischia di dover aspettare ancora per uscita da recessione
“La produzione industriale è risultata inferiore alle nostre attese – commenta Fabio Fois, economista di Barclays – aumentando le possibilità che l’Italia non sia riuscita a pervenire nel terzo trimestre alla stabilizzazione del Pil”. L’esperto di Barclays ritiene quindi possibile che lo scorso trimestre si sia chiuso con un calo dello 0,1% rispetto alla previsione ufficiale della banca britannica di Pil piatto. Comunque secondo Fois continuano a sussistere i segnali di stabilizzazione emersi nella prima metà dell’anno come confermato dagli ultimi dati da indici Pmi e bilancia commerciale. “Detto questo – prosegue Fois – continuiamo a ritenere essenziale che il governo implementi le riforme strutturali, rimuova le rigidità strutturali e le strozzature dal lato dell’offerta al fine di aumentare il potenziale di crescita del Paese.
Per il mese di ottobre il Centro Studi Confindustria (CSC) stima un incremento della produzione industriale dello 0,3%. Ancora distanti ben 25 punti percentuali i picchi di attività pre-crisi (aprile 2008). L’analisi del CSC rimarca come nel terzo trimestre si è avuta una contrazione della produzione dell’1% sul precedente (-0,9%% nel secondo trimestre sul primo). “Gli indicatori anticipatori sono coerenti con ulteriori marginali progressi dell’attività nei mesi autunnali – sottolinea l’Indagine rapida sulla produzione industriale pubblicata da Confindustria – secondo i direttori degli acquisti (indagine Markit), sono migliorati gli ordini ricevuti dalle imprese industriali: l’indice della relativa componente del PMI manifatturiero per l’Italia si è attestato in ottobre al di sopra della soglia neutrale di 50 (50,3 da 50,5). La componente riferita agli ordini esteri rappresenta il dato più positivo: 55,5, stabile su settembre e in area di espansione per il decimo mese consecutivo grazie agli aumenti delle commesse dai paesi al di fuori dell’Unione Europea”.