Produzione industriale accelera a ottobre (+2,9% annuo), si conferma boom auto

Indicazioni positive per l’Italia dalla produzione industriale che continua a trovare sponda nel balzo dell’attività produttiva legata al settore auto. A ottobre la produzione è andata oltre le attese con unm progresso dello 0,5% rispetto a settembre. Le attese che erano ferme a +0,3% m/m (consensus Bloomberg). I dati Istat evidenziano come nella media del trimestre agosto-ottobre 2015 la produzione è cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a ottobre 2015 l’indice è aumentato in termini tendenziali del 2,9% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 23 di ottobre 2014). Nella media dei primi dieci mesi dell’anno la produzione è aumentata dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Variazioni congiunturali positive hanno riguardato i beni di consumo (+1,4%), i beni intermedi (+0,9%) e i beni strumentali (+0,6%); l’unico tra i principali raggruppamenti d’industrie a registrare una variazione negativa è quello dell’energia (-0,7%).
Traino del settorte auto: +23,9% annuo
Per quanto riguarda i settori di attività economica la maggiore crescita tendenziale si conferma quella della fabbricazione di mezzi di trasporto (+23,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,9%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+15,8%). Le diminuzioni maggiori si rilevano nei settori dell’attività estrattiva (-7,8%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-3,6%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-1,4%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica la maggiore crescita tendenziale si conferma quella della fabbricazione di mezzi di trasporto (+23,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,9%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+15,8%). Le diminuzioni maggiori si rilevano nei settori dell’attività estrattiva (-7,8%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-3,6%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-1,4%).