Previdenza complementare: Carefin, si rivolge soprattutto a chi ha meno bisogno
La previdenza complementare attrae soprattutto chi è già relativamente privilegiato. Lo rivela uno studio del Centre for applied research in finance (Carefin Bocconi), che analizza da vicino il sistema pensionistico in Italia rifacendosi anche alle rilevazioni della Covip (la commissione che vigila sui fondi pensione). Dagli ultimi dati raccolti è emerso che l’adesione ai fondi pensione privati è maggiore tra i lavoratori che beneficiano di retribuzioni migliori e di lavori più stabili. “Si registra una situazione paradossale, visto che la previdenza complementare risulta maggiormente diffusa tra coloro che ne hanno meno bisogno”, sottolinea il Carefin, che aggiunge: “Non si può tacere infatti che il sistema pensionistico delineato dal legislatore con la riforma Dini è centrato su un modello, quello del lavoro a tempo indeterminato, dal quale tuttavia dal 1995 ad oggi ci si è notevolmente discostati”. Gli studiosi lanciano dunque un invito al sistema: “È necessario lavorare ancora per avvicinare ai fondi pensione i lavoratori precari e a reddito medio-basso”. Ma non è tutto. Lo studio rileva un’ulteriore asimmetria nelle pensioni private italiane: visto che esse privilegiano i lavoratori del settore privato rispetto a quelli pubblici, il pubblico impiego è stato finora escluso, con la sola eccezione del comparto della scuola, dalla possibilità di aderire a fondi pensione collettivi. “Il ritardo danneggia i lavoratori del settore, e in particolare i dipendenti più giovani che si troveranno con una pensione molto inferiore a quella di cui fruiscono coloro che lasciano il lavoro attualmente”, prevede il centro studi della Bocconi.