Prevale le prudenza sulle Borse, gli economisti ci credono poco alla svolta dell’Eurogruppo
L’Europa tira il freno. Dopo un avvio all’insegna della prudenza, adesso le piazze continentali scivolano in territorio negativo con gli investitori che aspettano di vedere se i responsabili della zona euro alzerano le munizioni del fondo di salvataggio per i paesi di Eurolandia, che potrebbero finire sotto il fuoco della crisi del debito sovrano. A Francoforte il Dax cede lo 0,24%, a Parigi il Cac 40 perde lo 0,27%. Sotto la parità anche Londra (-0,11%). Niente da fare neanche per Milano: in questo momento il Ftse Mib lascia sul parterre lo 0,40% a 21.367 punti.
“La questione della zona euro è il focus di oggi. Al momento non posso prevedere che aumenteranno il fondo di salvataggio. Sembra che Portogallo e Spagna siano a posto dopo le aste di titoli di stato della scorsa settimana”, commenta Will Hedden di IG Index. “Le dichiarazioni di vari policy makers ci suggerisce che il dibattito politico sulla bontà o meno di rafforzare il fondo salva Stati per contenere la crisi della periferia si sta intensificando”, segnala un economista di una primaria banca d’affari. “Il focus dei policy makers sarà concentrato sul numero delle proposte, che includono anche la nuova taglia del fondo salva-stati e la possibilità di utilizzarlo anche per acquistare bond dei Paesi in crisi, per sostenere l’accesso al credito nel breve termine in caso di necessità”.
“Tuttavia – avverte l’economista – sono convinto che gli incontri di questi giorni non porteranno a una soluzione nell’immediato, data la complessità della situazione e ogni decisione sarà posticipata al meeting del 4 febbraio, se non più avanti”. Come osserva Jim Reid di Deutsche Bank la scorsa settimana i ministri dell’Eurozona e la Bce hanno fatto un buono lavoro tenendo alta la soglia di attenzione sul fatto che si stanno ancora attrezzando contro l’escalation della crisi. E che le tensioni fossero rientrate, lo si è ben visto sul mercato dei titoli di Stato, dove gli spread del Club Med si sono ristretti, e su quello delle valute, con l’euro volato in sette giorni con un guadagno del 4,5% sul dollaro.
“Nonostante è molto improbabile che arrivino degli annunci concreti, avverte anche lo strategist tedesco, la riunione dell’Eurogruppo di oggi potrebbe mettere in discussione il possibile aumento della dotazione fino a 1500 miliardi di euro del fondo salva Stati e la possibilità di un acquisto diretto sui mercati dei bond dei governi sotto attacco speculativo. “Di certo, le speranze che venga trovato un accordo sembra difficile dai commenti della signora Merkel nel fine settimana in cui ha detto che per lei è essenziale che prima venga scritta una strategia su come coordinare il rilancio dell’economia”.
Secondo Julian Callow di Barclays Capital permettere alla Bce di acquistare direttamente sul mercato bond dei Paesi in difficoltà permetterebbe di frenare un ulteriore contagio nell’area euro e sarebbe una risposta chiara da parte dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale. “Anche incrementare le risorse del fondo darebbe fiducia ai mercati nella volontà dell’Unione europea di voler affrontare la crisi”, prosegue l’esperto, che accenna però alla resistenza della Germania sull’argomento. “La posizione tedesca potrebbe rendere difficile la concretizzazione di un’espansione del fondo, almeno nel breve termine”.