Prestiti: aumentano quelli per dentista, controlli ed estetica. Le spese mediche si pagano a rate
Impianti di ortodonzia per sé o per i figli, terapie di lunga durata ma anche trattamenti di bellezza e operazioni di chirurgia estetica. Sempre più spesso le spese mediche si pagano a rate, accendendo un finanziamento. E’ ciò che emerge dallo studio del comparatore Facile.it che, in collaborazione con Prestiti.it, ha analizzato oltre 20.000 richieste di finanziamento presentate in Italia da giugno a novembre 2015 scoprendo che la finalità “spese mediche” rappresenta ormai quasi il 4% delle motivazioni dichiarate al momento della domanda di finanziamento (3,82% del totale). In numeri, nel periodo considerato siano stati erogati oltre 28.000 prestiti a sostegno di pratiche estetiche o sanitarie, con un volume complessivo stimato di oltre 340.000 euro.
L’importo richiesto è pari a circa 6.600 euro, da restituire in un periodo di tempo particolarmente lungo per un prestito personale, quasi cinque anni. Per quanto riguarda la professione svolta da chi chiede un prestito di questo tipo, il 67% delle domande arriva da un dipendente privato; importante notare, però, come quasi l’11% arrivi da un pensionato. Lo stipendio medio dichiarato al momento della richiesta è di 1.500 euro.
Stupisce che la percentuale di domande provenienti da donne sia molto più elevata del solito: se normalmente circa il 75% delle richieste di prestito arrivano da uomini, quando parliamo di finanziamenti per le spese mediche il gap si riduce di parecchio e le donne rappresentano ben il 39% del campione analizzato. Nel dettaglio, le donne mirano ad ottenere cifre leggermente inferiori (6.100 euro contro 6.900 euro) perché possono ripagare il finanziamento facendo affidamento su uno stipendio di soli 1.200 euro mensili, contro i 1.700 degli uomini.
Per quanto riguarda le differenze tra le regioni, l’incidenza di questa tipologia di finanziamento sul totale dei prestiti personali è più alta in Toscana e in Friuli Venezia Giulia (per entrambe siamo oltre il 6%), mentre le regioni in cui si rileva il minore interesse nei confronti dei prestiti per la salute sono Campania e Puglia dove la percentuale si assesta attorno al 2%.