Prese di beneficio a Piazza Affari, Ftse Mib chiude con un calo dello 0,9%
La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso per via delle prese di beneficio scattate dopo due settimane brillanti nelle quali l'indice Ftse Mib ha segnato un balzo di circa 10 punti percentuali. A galvanizzare il listino milanese nei giorni scorsi il voto favorevole della Corte costituzionale tedesca sul fondo ESM e sul Fiscal Compact e la decisione della Federal Reserve di avviare un nuovo round di acquisti di titoli. Secondo gli analisti di Moody's, l'annuncio della Fed di mantenere i tassi d'interesse in prossimità dello zero per un periodo ancora più lungo sono positivi in termini di credito per il governo Usa. Sul fronte europeo la Grecia resta sempre sotto i riflettori e, nel fine settimana, il quotidiano tedesco Handelsblatt ha lanciato una view negativa sul futuro del Paese ellenico. Secondo il quotidiano, la Troika pensa infatti che Atene non riuscirà a portare il rapporto debito/Pil al 120% entro il 2020. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,93% a 16.470 punti.
La vicenda che ruota intorno alla cessione di Telecom Italia Media sta monopolizzando l'attenzione degli investitori. Il titolo della controllata di Telecom Italia ha mostrato un progresso di oltre 10 punti percentuali in scia al possibile interessamento di Mediaset su La7 e Mtv. L'indiscrezione, diffusa dall'agenzia Radiocor, è arrivata decisamente a sorpresa e potrebbe anche rivelarsi solamente un'operazione di disturbo, visto anche il fatto che l'inclusione dell'emittente televisiva nel gruppo di Cologno Monzese potrebbe scontrarsi con dei problemi di Antitrust. Sul listino principale le vendite hanno colpito sia Telecom Italia (-2,12% a 0,808 euro) sia Mediaset (-2,20% a 1,822 euro). Le prese di beneficio si sono fatte sentire sui titoli del comparto bancario: Bper ha ceduto il 2,50% a 5,07 euro, Monte dei Paschi il 2% a 0,265 euro, Unicredit l'1,12% a 3,714 euro, Intesa SanPaolo lo 0,67% a 1,344 euro, Ubi Banca lo 0,96% a 3,302 euro. In controtendenza Mediobanca che ha mostrato un progresso del 2,71% a 4,394 euro. Giù Fiat (-2,07% a 4,736 euro) a seguito della bufera creatasi intorno alle nuove notizie diramate dal Lingotto sull'abbandono del progetto "Fabbrica Italia". Ansaldo STS ha svettato sul Ftse Mib con un rialzo del 3,07% a 6,38 euro dopo il meeting con gli analisti di venerdì nel quale la controllata di Finmeccanica non ha però dato alcun aggiornamento sugli obiettivi per il 2012 e per i prossimi anni.
La vicenda che ruota intorno alla cessione di Telecom Italia Media sta monopolizzando l'attenzione degli investitori. Il titolo della controllata di Telecom Italia ha mostrato un progresso di oltre 10 punti percentuali in scia al possibile interessamento di Mediaset su La7 e Mtv. L'indiscrezione, diffusa dall'agenzia Radiocor, è arrivata decisamente a sorpresa e potrebbe anche rivelarsi solamente un'operazione di disturbo, visto anche il fatto che l'inclusione dell'emittente televisiva nel gruppo di Cologno Monzese potrebbe scontrarsi con dei problemi di Antitrust. Sul listino principale le vendite hanno colpito sia Telecom Italia (-2,12% a 0,808 euro) sia Mediaset (-2,20% a 1,822 euro). Le prese di beneficio si sono fatte sentire sui titoli del comparto bancario: Bper ha ceduto il 2,50% a 5,07 euro, Monte dei Paschi il 2% a 0,265 euro, Unicredit l'1,12% a 3,714 euro, Intesa SanPaolo lo 0,67% a 1,344 euro, Ubi Banca lo 0,96% a 3,302 euro. In controtendenza Mediobanca che ha mostrato un progresso del 2,71% a 4,394 euro. Giù Fiat (-2,07% a 4,736 euro) a seguito della bufera creatasi intorno alle nuove notizie diramate dal Lingotto sull'abbandono del progetto "Fabbrica Italia". Ansaldo STS ha svettato sul Ftse Mib con un rialzo del 3,07% a 6,38 euro dopo il meeting con gli analisti di venerdì nel quale la controllata di Finmeccanica non ha però dato alcun aggiornamento sugli obiettivi per il 2012 e per i prossimi anni.