Powell 2 fa subito capire che sarà una Fed più aggressiva contro l’inflazione. Scenario 2022 a tutta rialzo tassi mette KO Nasdaq, Borse UE e bitcoin
Jerome Powell resta saldo in sella alla Federal Reserve. Il presidente Joe Biden ha optato per la riconferma di Powell come presidente della Federal Reserve e i mercati, dopo una prima reazione positiva, hanno storto il naso soprattutto alla luce dei toni subito più da falco mostrati da Powell.
A pagare dazio è stato in particolare il Nasdaq (-1,26%) proprio in virtù del diffondersi del timore che la Fed si mostri più aggressiva sul fronte tassi. Male anche le Borse UE oggi con Piazza Affari e Dax in calo rispettivamente dell’1,7% e dell’1,5% complici anche gli sviluppi sul fronte contagi.
Male anche il bitcon che continua il suo momento negativo (-3% sotto i 56.000 dollari, oltre -10mila dollari dai massimi storici delle scorse settimane) pagando proprio la prospettiva di una Fed che contrasti più duramente l’inflazione.
Sarà un Powell diverso?
Gli investitori temono che Powell si dimostri più aggressivo nell’affrontare l’inflazione rispetto al suo potenziale sostituto Lael Brainard, scelta come vice. Le prime dichiarazioni hanno infatti riguardato la necessità di tenere sotto controllo l’inflazione visto l’impatto che sta avendo sulle famiglie americane. “Un segnale che è stato interpretato dal mercato come un atteggiamento più aggressivo da parte della Fed a tendere che potrebbe già tradursi con la decisione, nella riunione di dicembre, su un’accelerazione nel ritmo del tapering”, rimarca stamattina MPS Capital Services. Non a caso il mercato monetario è tornato a prezzare il primo rialzo dei tassi d 25pb già nella riunione di giugno.
“I democratici hanno rinunciato all’opzione di un futuro capro espiatorio dell’inflazione a favore di un’entità nota e rispettata che è stata sostenuta da Yellen. Mentre sulla carta, Powell è leggermente più aggressivo di Brainard, le loro politiche sono molto simili e Powell fornisce più coerenza e meno incertezza”, rimarca Dan Suzuki, Deputy CIO di Richard Bernstein Advisors (iM Global Partner).
Lo stesso Biden ha posto l’accento sul capitolo inflazione nel commentare la scelta di confermare Powell e affiancarlo con la vice progressista Lael Brainard. “Non possiamo tornare a dove eravamo prima della pandemia. Dobbiamo ricostruire meglio la nostra economia, e sono fiducioso che Powell e Brainard si concentreranno sul mantenimento dell’inflazione bassa, i prezzi stabili, e la piena occupazione”, ha rimarcato il numero uno della Casa Bianca che ha elogiato quanto fatto nel’ultimo anno dalla Fed contribuendo a superare “la peggiore recessione della storia americana moderna”, a riportare gli americani al lavoro e far ripartire la nostra economia.
Una vice più influente
Gli analisti si attendono anche che in futuro ci sarà da prendere in considerazione una Brainard più influente. In particolare, gli analisti di Ing rimarcano come la decisione di riconfermare Powell è stata facilitata dalle dimissioni di Quarles dal consiglio dei governatori della Fed prima del previsto dopo che la sua posizione di vicepresidente della Fed per la supervisione bancaria è terminata in ottobre. Questo è permesso a Lael Brainard, che i progressisti volevano per la presidenza della Fed, di entrare in quel ruolo di vicepresidente e “annullare alcuni dei cambiamenti introdotti da Quarles senza l’imbarazzo di avere il collega seduto dall’altra parte del tavolo”.
L’ala progressista del partito democratico, guidata dalla senatrice Elizabeth Warren, a settembre ha definito Powell “un uomo pericoloso per guidare la Fed”. La critica è incentrata sulla volontà di Powell di sostenere la decisione del vicepresidente Randal Quarles di invertire alcune delle regole e dei regolamenti restrittivi imposti al settore bancario a seguito della crisi finanziaria globale. Aveva anche affrontato critiche da alcuni ambienti a causa della percezione di non fare abbastanza per affrontare il rischio climatico nel quadro della Fed. E pure su questo fronte il presidente Biden ieri ha rimarcato di attendersi che il duo Powell-Brainard condivida la convinzione che sia necessaria un’azione urgente per affrontare i rischi economici posti dal cambiamento climatico.
Verso due rialzi nel 2022
Cosa aspettarsi quindi per il 2022? Molto dipenderà dall’evoluzione delle pressioni inflattive nei prossimi mesi. Come sottolineano gli esperti di IG nella loro Morning Call, la scelta di Biden di affidare a Powell un secondo mandato segnala due probabili aumenti dei tassi nel 2022, a partire da giugno. Anche Ing vede la Fed continuare il tapering e probabilmente aumenterà i tassi nel 2022 (almeno due volte nel secondo semestre), e il mercato dei tassi rimarrà in uno stato di attesa per una politica più restrittiva e un contesto di tassi più elevati in generale.
“La nomina di Powell per un secondo mandato quadriennale fornisce stabilità agli investitori e dà ai mercati un problema in meno di cui preoccuparsi, dato che l’inflazione è più alta del previsto, i casi di virus sono di nuovo in aumento e il tetto del debito del governo federale dovrà essere aumentato molto presto”, asserisce invece Ben Laidler, global markets strategist di eToro.