Popolare Vicenza: tanti dubbi di Unicredit sull’aumento. Intesa più tranquilla su Veneto Banca
Unicredit ha tanti dubbi sull’aumento di capitale della Popolare di Vicenza. La banca guidata da Federico Ghizzoni sta infatti valutando se esistono le condizioni per realizzare l’operazione nei tempi previsti, ovvero entro il 30 aprile. Lo scorso 5 aprile la Popolare Vicenza ha approvato la trasformazione in Spa con un aumento di capitale da 1,75 miliardi di euro e la successiva quotazione a Piazza Affari. Unicredit è l’unico garante dell’aumento, mentre al collocamento fanno parte del consorzio anche Mediobanca, JP Morgan, Deutsche Bank e BNP Paribas.
La banca milanese, oltre ad esprimere dubbi sulla tempistica dell’aumento, ha anche smentito le indiscrezioni riportate ieri dal Financial Times secondo cui sarebbe in trattative con il Governo al fine di trovare sostegno per la ricapitalizzazione di Vicenza. Il pericolo di un inoptato elevato resta concreta e questo metterebbe sotto stress i coefficienti patrimoniali di Unicredit: il CET1 di Gae Aulenti è pari al 10,7% e il mancato successo dell’aumento peserebbe per circa 20 punti base.
Sempre nel nordest i riflettori sono puntati su Veneto Banca che, come la cugina vicentina, dovrà affrontare l’aumento di capitale (1 miliardo di euro) e la quotazione a Piazza Affari. In questo caso, tra gli addetti ai lavori, si respira un clima più tranquillo. Intesa SanPaolo, attraverso la controllata Banca Imi, guida il consorzio di garanzia per l’aumento di Veneto Banca atteso per giugno. L’Ad di Intesa, Carlo Messina, ha dichiarato ieri di non vedere nessun problema per l’operazione.