Notizie ETF Poker di nuovi ETC sul petrolio Brent

Poker di nuovi ETC sul petrolio Brent

Pubblicato 13 Settembre 2012 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:39


Si espande di quattro unità la già ampia piattaforma di replicanti legati al petrolio. A fine agosto ETF Securities ha quotato sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana quattro nuovi Exchange Traded Commodity (ETC) legati all’andamento del petrolio, in particolare del greggio Brent, uno dei due benchmark di riferimento per il petrolio insieme al Wti. Il Brent è il petrolio a basso contenuto di zolfo estratto dalla piattaforma continentale del Mare del Nord e il suo contratto future è quotato, in dollari statunitensi, all’International Petroleum Exchange di Londra. “Considerando la crescente popolarità del Brent come benchmark – sottolinea Massimo Siano, Head of Italian Sales di ETF Securities – non potevamo non fornire all’esigente mercato italiano una gamma ancora più dettagliata proprio su questo tipo di petrolio”.
I quattro nuovi prodotti replicano l’esposizione total return lunga, corta, con leva e della parte media della curva del petrolio greggio Brent attraverso i sottoindici Dow Jones-UBS Commodity IndexSM relativi al Crude Brent (vedi tabella). Questi ETC sono interamente finanziati tramite swap e consentono l’accesso a diverse parti della curva dei future sul petrolio. L’ETFS Forward Brent Crude investe su scadenze a tre mesi, ovvero su un differente punto della curva a termine dei future, mentre i tradizionali ETC investono sulla scadenza del mese successivo. Le esposizioni sono ottenute attraverso più controparti di contratti swap: UBS AG, filiale di Londra e Bank of America Merrill Lynch attraverso Merrill Lynch Commodities Inc.
A inizio luglio ETF Securities aveva lanciato una gamma di 18 ETC currency hedge con copertura su base giornaliera del rischio di cambio EUR/USD, tra cui l’ETFS Eur Daily Hedged Brent Crude. In tutto a Milano sono 10 gli ETC (di ETF Securities e Deutsche Bank) che replicano in vario modo l’andamento del Brent.

Rally estivo per l’oro nero
Il Brent, dopo il forte ritracciamento avvenuto nel corso del secondo trimestre a seguito del deterioramento delle prospettive di crescita economica a livello globale, ha ripreso vigore nel corso dei mesi estivi con un balzo del 28% circa rispetto ai minimi sotto 90 dollari al barile toccati a giugno. L’EIA, l´agenzia statistica del Dipartimento dell’Energia americano, ha alzato ad agosto le stime per la seconda metà dell’anno a 103 dollari dai 99,5 dollari stimati in precedenza nonostante la domanda statunitense di petrolio quest’anno è vista ai livelli più bassi dal 1997. Nel 2013 il consensus Bloomberg vede il Brent ritracciare leggermente dai livelli attuali e attestarsi in media a 110 dollari al barile.
In occasione delle investment conference organizzate da ETF Securities, gli investitori istituzionali europei sono stati interpellati sui possibili scenari di medio periodo. Tre quarti degli intervistati hanno sottolineato il rischio dell’aumento delle tensioni nel Medio Oriente e l’impatto conseguente sulle decisioni di asset allocation.