Pimco: lo scenario torna favorevole per le obbligazioni, soprattutto negli Stati Uniti
Il problema è sempre lo stesso, la difficoltà di trovare un buon rapporto rischio/rendimento in un mondo a tassi zero o, in alcuni casi, negativi. Tuttavia nel 2016 ci sono le condizioni per evitare l’alta volatilità dell’azionario portando a casa ritorni più corposi rispetto a quelli promessi dai governativi investment grade.
I primi due mesi dell’anno hanno ricordato agli investitori quanto sia difficile e pericolosa la ricerca del rendimento in un mondo a tassi zero o sotto zero. L’elevata volatilità e la caduta dei mercati azionari, scelta quasi obbligata per chi vuole dare sprint al portafoglio, hanno fatto paura. Tuttavia sono servite per cambiare qualche carta. Per esempio le Banche centrali si sono rese conto che la riduzione dei tassi di interesse in negativo può creare situazioni pericolose. In particolare mette in difficoltà il settore bancario, non a caso tra i più colpiti dalle vendite nel Vecchio continente, riducendone la profittabilità. La scelta della Banca centrale europea di abbandonare la strada della riduzione dei tassi per spostarsi su quella della maggiore attenzione al credito è un esempio chiaro di cambiamento. In particolare la Bce ha scelto di estendere il programma di acquisto asset anche alle obbligazioni investment grade non finanziarie e di avviare nuove aste di Tltro per il settore bancario.
Tra le diverse conseguenze di questa scelta, Pimco sottolinea i benefici che verranno all’asset class obbligazionaria. “Siamo diventati costruttivi sul credito negli ultimi mesi – ha spiegato MarkKiesel, chief investment officer del gruppo Pimco alla conferenza di presentazione dell’outlook 2016 -. Secondo noi gli spread di rendimento sui mercati sono più alti di quello che dovrebbero essere. I fondamentali, infatti, sono notevolmente migliorati. In particolare negli Stati Uniti dove vediamo le opportunità migliori”.
Ecco quindi la soluzione proposta dal gigante dell’investimento obbligazionario per risolvere il dilemma dell’investitore: “Pensiamo che il credito possa restituire rendimenti simili a quelli del mercato azionario con un terzo della volatilità. I prezzi sull’asset class obbligazionaria oggi sono i più convenienti degli ultimi quattro-cinque anni a fronte di valutazioni meno attrattive per le azioni. Su queste ultime inoltre, peserà la bassa crescita globale”. Sono vari i motivi che giustificano l’ottimismo di Pimco sul credito. “La prima ragione per cui siamo positivi – ha continuato Kiesel – sono i fondamentali, solidi e stabili per molti emittenti (ad esclusione del settore energia). In secondo luogo c’è il tema dell’invecchiamento della popolazione che spinge alla ricerca di asset che possano garantire un rendimento adeguato. In questa ricerca si sono inserite anche le Banche centrali, ora in competizione con il settore privato per l’acquisto di asset. C’è una carenza di investimenti in grado di creare rendimento. Attraverso la ricerca sia macro che bottom-up – ha spiegato Kiesel – Pimco è in grado di individuare asset di elevata qualità in società con fondamentali solidi e rendimenti dal 4% finanche all’8%. Questi asset saranno oggetto di una domanda significativa nel corso del tempo”.
L’accenno alla ricerca fa capire come non sia possibile investire indiscriminatamente nell’asset class del credito. Dove si trova dunque questo valore?
In questo momento Pimco predilige gli Stati Uniti, in particolare i titoli investment grade e le obbligazioni bancarie senior. Sempre negli Stati Uniti le prospettive sono buone per l’immobiliare e tutti i settori correlati con la casa, nonché nei comparti bancario, trasporto aereo, farmaceutico, health-care. Meno brillante il profilo della zona euro. Qui si può trovare valore nelle obbligazioni bancarie senior. Tuttavia la preferenza va a quei Paesi con una regolamentazione e un sistema stabilizzato, come gli Stati Uniti, la Svizzera, il Regno Unito che però deve affrontare il referendum Brexit. In tutti questi paesi negli ultimi anni il sistema bancario si è rafforzato sul fronte della capitalizzazione. Anche l’Italia ha fatto dei passi avanti ma non è ancora indietro e per questo motivo Pimco sceglie di essere più prudente, nonostante gli effetti positivi che le nuove aste Tltro che verranno lanciate dalla Bce.