Pil 2021 in crescita al 6,5%: ma quest’anno pesano inflazione, caro bollette e carburanti
Per il quarto trimestre consecutivo l’economia italiana registra un’espansione, seppure a ritmi più moderati rispetto ai periodi precedenti. Così rende noto l’Istat secondo cui nel quarto trimestre del 2021 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 6,4% in termini tendenziali.
Anche dal lato tendenziale, afferma l’Istat, la crescita è risultata molto sostenuta, superiore ai 6 punti percentuali. Nel 2021 il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è aumentato del 6,5% rispetto al 2020 (nel 2021 vi è stato lo stesso numero di giornate lavorative del 2020). La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,4%.
Il commento delle associazioni dei consumatori
“Bene, considerato che basterebbe, nel prossimo trimestre, una crescita congiunturale del Pil di poco meno dello 0,5% (0,4662%) per recuperare il Pil pre-crisi del quarto trimestre 2019. Ma è difficile che questo traguardo sia raggiunto, sia per il drastico rallentamento dell’espansione, dal +2,6% del terzo trimestre al +0,6% del quarto trimestre, sia per l’effetto caro bollette. Nel quarto trimestre, infatti, i rincari dell’energia c’ erano già stati, ma non certo a livello del primo trimestre di quest’anno quando sono letteralmente esplosi e impazziti. Le imprese ancora potevano reggere il rialzo dei costi di produzione e le famiglie ancora non avevano ricevuto la mega bolletta di gennaio” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“L’inflazione, il caro bollette e il caro carburanti peseranno, quindi, sul Pil del primo trimestre 2022, sia per la riduzione del potere d’acquisto e dei consumi delle famiglie, sia per il fallimento di alcune imprese determinato dai costi insostenibili” prosegue Dona
“Per questo urge un immediato scostamento di bilancio per contenere i prezzi di luce e gas delle fatture di febbraio e marzo, sia per le famiglie che per le imprese” conclude Dona.