Piazza Affari vola ai massimi dal 2015 con le banche, Intesa Sanpaolo scatta tra cessione Npl e sirene M&A
Piazza Affari strappa ai massimi da agosto 2015. In controtendenza rispetto alla tendenza ribassista di oggi delle altre principali Borse che si sono prese una pausa dopo l’avvio d’anno sprint. In chiusura l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,66% a quota 23.157 punti, sui massimi da agosto 2015. Forte spinta propulsiva è arrivata dal settore bancario sostenuto da voci di operazioni di M&A che potrebbero coinvolgere Intesa Sanpaolo. Intanto a novembre le sofferenze delle banche italiane sono diminuite del 6,4% su base annua (erano diminuite del 5,5% nel mese precedente), secondo l’ultimo rapporto della Banca d’Italia.
Spicca proprio il +4,57% di Intesa Sanpaolo a 2,97 euro. La banca guidata da Carlo Messina ha precisato che sta considerando opzioni strategiche nell’attività di servicing di crediti deteriorati, comprendenti una cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza del Gruppo, nell’ambito del prossimo Piano di Impresa. Tali opzioni, puntualizza Intesa, non modificano l’impegno di Intesa Sanpaolo alla distribuzione di 3,4 miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2017, che viene confermato.
Intesa Sanpaolo-Credit Agricole, la fusione scalda il mercato
Ieri un report di Mediobanca Securities ha acceso i fari su possibili scenari di M&A. A un anno di distanza dal tentato approccio con Generali, Carlo Messina potrebbe tentare una fusione alla pari con Credit Agricole. E già il prossimo mese Intesa Sanpaolo potrebbe, in coincidenza con la presentazione del nuovo piano d’impresa, una futura operazione con i francesi che, a detta degli analisti creerebbe sinergie nette per 1 miliardo dando vita alla prima banca dell’Eurozona.
Molto bene anche Banco BPM (+4,77%) e Bper (+3,98%). Unicredit è salita del 3,15%. Sul fronte opposto, ribassi consistenti per le utilities: -2,12% per Snam e -1,87% Enel.