Piazza Affari sulle montagne russe, effetto Bce sullo spread Btp-Bund. Oro record
E’ durata poco l’euforia sui mercati in scia alla decisione della Banca Centrale Europea di acquistare sul secondario titoli di Stato italiani e spagnoli. La Borsa di Milano, che nella prima ora di contrattazioni mostrava un balzo di oltre 4 punti percentuali, ha ridotto gradualmente i guadagni passando prima in territorio negativo e poi risalendo sopra la parità. In questo momento l’indice di riferimento Ftse Mib guadagna lo 0,35% a 16.045 punti, mentre il Ftse All Share avanza dello 0,19% a quota 16.729. A Piazza Affari le vendite colpiscono soprattutto gli industriali: Fiat Industrial cede il 6,56% a 7,06 euro, Fiat Spa il 5,53% a 5,21 euro, Prysmian il 5,46% a 10,73 euro, Pirelli il 5,48% a 5,53 euro, Tenaris il 5,13% a 12,20 euro. Il comparto bancario, che aveva iniziato la giornata con rialzi da capogiro tra il 7% e l’8%, ha perso sensibilmente slancio e al momento restano positivi Banco Popolare (+2% a 1,167 euro), Popolare di Milano (-2,42% a 1,358 euro) e Unicredit (+1,51% a 1,08 euro).
Peggio di Milano le piazze di Francoforte (-2,20%) e Parigi (-1,64%), mentre Londra lascia sul parterre oltre 1 punto percentuale. Sembra quindi sfumare l’entusiasmo iniziale dovuto alla decisione della Bce di acquistare in maniera massiccia sul mercato secondario bond governativi italiani e spagnoli. Secondo indiscrezioni di stampa, gli acquisti dell’Eurotower dovrebbero attestarsi tra i 230 e i 400 miliardi di euro. Inoltre, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno annunciato ieri sera un imminente rafforzamento del Fondo salva Stati della zona euro. I leader franco-tedeschi hanno elogiato le misure correttive intraprese da Italia e Spagna, auspicando però la loro immediata attuazione. Queste decisioni hanno decisamente raffreddato le tensioni sulle obbligazioni italiane.
Lo spread Btp-Bund, che venerdì si era spinto oltre i 400 punti base, questa mattina viaggia sotto i 300 punti base. Una rapida discesa che permetterà al Tesoro di affrontare con meno pressione l’asta dei Bot a 12 mesi per 6,5 miliardi di euro in programma mercoledì 10 agosto. Cancellata invece l’emissione di Buoni ordinari del Tesoro trimestrali, che inizialmente era in agenda sempre per il 10 agosto. Superato questo scoglio, le prossime aste nazionali riprenderanno a fine mese: Bot e Ctz il 26 agosto, Btp legati all’inflazione il 29 agosto e titoli a lungo termine il 30 agosto.
Le decisioni della Bce hanno quindi infuso un’ondata di ottimismo ma non bisogna dimenticare le spinte ribassiste che hanno colpito le piazze finanziarie asiatiche dopo il downgrade di Standard & Poor’s sugli Stati Uniti. L’agenzia di valutazione ha infatti declassato per la prima volta nella storia il debito a stelle e strisce, levandogli la preziosa tripla A e dichiarando che “c’è una possibilità su tre che il voto degli Stati Uniti venga ulteriormente ridotto”. Secondo Equita, il downgrade “mette pressione sui mercati ma l’attesa generale è che non abbia un effetto disastroso, in parte perché atteso e in parte perché non si vede quale altro asset possa sostituire i T-bonds”.
La bocciatura del debito a stelle e strisce ha fatto scattare gli acquisti sul bene rifugio per eccellenza: l’oro. Il metallo giallo ha infatti toccato il nuovo record storico a 1.718,20 dollari l’oncia.