Piazza Affari si conferma debole. Exor più vivace. Per analisti beneficerà cessioni Fiat
Si conferma debole Piazza Affari dopo un’ora di contrattazioni, con il Ftse Mib in calo dello 0,2% a 22.553 punti. La delicata situazione in egitto desta preoccupazioni tra gli investitori europei. Del resto il paese africano è un importante snodo per gli scambi di petrolio e riveste inoltre una posizione geopolitica importante tra Occidente e mondo arabo. “La radicalizzazione della folla sta diventando un pericolo”, osserva Sherif el Diwany, direttore egiziano del World Economic Forum per il Medioriente e l’Africa del Nord. “Sarebbe saggio se (Mubarak, ndr) delegasse i suoi poteri al vice presidente” Suleiman, aggiunge. Una delle possibili fonti del radicalismo sono i Fratelli Musulmani, il principale gruppo di opposizione in Egitto, che ha però aderito alle proteste contro il governo in vigore dal 25 gennaio solo in un secondo momento.
Secondo El Diwany, la Confraternita gode di circa il 20% del sostegno della popolazione egiziana, ma questa percentuale potrebbe aumentare con il crescere della frustrazione. Israel Elad-Alterman, ricercatore esperto dell’Istituto di politica e strategia al Centro interdisciplinare di Herzilya a Israele, mette in guardia dal fatto che se il Partito nazionale democratico (Pnd) di Mubarak venisse sciolto, molti potrebbero essere tentati di aderire ai Fratelli Musulmani, indicato come il candidato più probabile per diventare il nuovo partito al potere, preservando così il loro status e la loro posisizone. “Vi è una possibilità reale che la Fratellanza prenda il potere – dice Elad-Alterman -. Loro hanno più sostenitori e più elettori di tutti gli altri partiti di opposizione messi insieme”.
Gli investitori sono tornati ad alzare la guardia anche in Europa, dopo che ieri l’asta portoghese è andata a buon fine, ma con tassi volati a livelli senza precedenti, pari al 7,63%. Oltreoceano quest’oggi verrà invece annunciato l’indice sulla fiducia dei consumatori, misurato dall’Università del Michigan. Saranno inoltre resi noti i numeri relativi al commercio estero di dicembre. Intanto prosegue la stagione delle trimestrali. Sul listino di Milano riduce le perdite Stm (-2,98%), che si conferma comunque maglia nera del paniere di riferimento, dopo aver lasciato sul campo il 5% in apertura.
Le quotazioni dell’azienda italo-francese sono trascinate in basso dallo scivolone di Nokia, il suo principale cliente. Questa mattina l’azienda finlandese ha annunciato un accordo strategico con Microsoft, focalizzato sugli smarthphone: in pratica Windows Phone di Microsoft diventerà la principale piattaforma degli smartphones di Nokia. Il mercato, però, non apprezza, anche in assenza di specifici target finanziari sul 2011, al punto che sta facendo scivolare i titoli del gruppo quotato a Helsinki di oltre il 10%. Sotto pressione anche Banco Popolare (-2,78%), Italcementi (-1,91%) e Intesa Sanpaolo (-1,44%). Più limitato il calo di Fonsai (-1,36%), Unicredit (-1%) ed Mps (-0,96%).