Piazza Affari sfrutta il sentiment positivo. Prosegue l’onda lunga degli acquisti su Unicredit
A un’ora e mezza del suono della campanella le Borse europee mantengono le posizioni. A Piazza Affari, che ha avviato la seduta con il segno più, l’indice Ftse Mib avanza dello 0,72% mentre il Ftse All Share guadagna lo 0,66%. Gli investitori aggiustano le posizioni in vista di una possibile lettura migliore delle attese della statistica chiave sugli occupati mensili Usa, per cui il consensus raccolto da Reuters proietta una crescita di 145.000 posti di lavoro a gennaio dopo i +103.000 di dicembre.”A giudicare dal movimento di questa mattina il mercato sembra predisporsi a un risultato più forte delle attese. In caso di risultato inferiore al consensus potrebbe crearsi una situazione difficile” commenta un operatore londinese.
Spunti operativi potrebbero anche arrivare dal vertice europeo dei capi di Stato e di governo in agenda oggi a Bruxelles, in cui i leader dei ventisette torneranno a discutere di modi e tempi di risposta alla crisi della zona euro. Le scommesse di potenziamento del ruolo del fondo di stabilità Efsf, struttura messa a punto per il salvataggio dell’Irlanda, hanno nel corso delle ultime settimane favorito la performance dei mercati secondari extra-core, tra cui l’Italia. Difficile però che dall’incontro odierno a Bruxelles, considerato una tappa interlocutoria, emergano novità di rilievo. Intanto a Milano si mette in luce Enel (+2,22% a 4,267 euro), dopo i buoni risultati comunicati ieri e il rialzo del giudizio da parte di Ubs a buy (acquistare). Nelle sale operative segnalano che a sostenere la performance di Enel anche il possibile aumento del dividendo.
Balzano i bancari con in testa Unicredit (+2,28% a 1,888 euro). “Ci sono ancora flussi di acquisto da parte degli istituzionali esteri dopo la call di Golman Sachs. In molti stanno continuando ad acquistare titoli delle banche europee, non però delle spagnole”, osserva un operatore. Martedì Goldman Sachs ha aggiunto il titolo dell’istituto di Piazza Cordusio alla sua convinction buy list per diverse ragioni tra cui l’elevata esposizione di Unicredit a mercati che offrono elevate prospettive di crescita come Polonia, Turchia e Russia e il miglioramento del mercato del credito per i Periferici anche alla luce dell’esposizione limitata all’economia domestica e della potenziale ristrutturazione in arrivo attraverso un maggiore controllo dei costi.
“Il primo semestre 2011 farà chiarezza sull’agenza del management con la nomina del nuovo head della divisione CIB, con la decisione ultima sul dossier Pioneer, con la messa a punto del nuovo business plan che sarà presentato prima dell’estate”, snocciola il broker nel report. “Nonostante abbiamo tagliato le stime di Eps 2011 del 18%, quelle 2012 del 14% e quelle 2013 del 4%, siamo dell’idea che l’utile netto di Unicredit rimbalzerà in maniera significativa nel 2011. In particolare – concludono – pensiamo che l’implementazione della nuovo management dovrebbe spazzare via o almeno far rientrare le preoccupazioni del mercato sulle abilità del management a ritornare a un TROE a doppia cifra nei prossimi anni e pertanto permettere un re-rating del titolo”.
Mattinata all’insegna dei rialzi anche per Prysmian (+0,80% a 15,06 euro), dopo che l’offerta su Draka ha raccolto adesioni pari al 90,4%. Eni, promossa da Jp Morgan a overweight (acquistare), sale dello 0,50% a 18,08 euro. Affaticata Exor (+0,49% a 22,78 euro), poco mossi i titoli del Lingotto (Fiat sale dello 0,14% a 7,09 euro e Industrial cede lo 0,90% a 10,07 euro). Resta un tema caldo il titolo Rcs (+1,88% a 1,19 euro ) sulle attese per il confronto tra i soci. Nelle retrovie sospesa Zucchi (+16% il rialzo teorico) sulle indiscrezioni relative all’ingresso di Renzo Rosso, il patron della Diesel.