Piazza Affari sale nel giorno della Bce e del Consiglio UE, vendite ancora su STM

Piazza Affari attende in territorio positivo le decisioni che arriveranno oggi dalla Banca centrale europea (Bce). L’indice Ftse Mib continua a percorrere la strada dei rialzi, mostrando una crescita dello 0,37% a 22.048 punti e tentando di scrollarsi di dosso la recente debolezza. Ieri l’indice principale di Borsa Italiana ha messo a segno la terza seduta consecutiva in calo, con il Ftse Mib che a fine giornata ha ceduto lo 0,38% a 21.969 punti. Come sottolinea l’ufficio studi di FOL, “Il Ftse Mib prosegue nella fase di consolidamento fisiologico in attesa di trovare la forza per portarsi al test della resistenza importante di 22.334 punti. L’impostazione rimane rialzista ma sarà necessario il break di tale livello per confermare appunto la forza dell’indice italiano e proseguire verso 23.000 e 23.500 punti. Al ribasso, invece, flessioni fino a 21.155 punti sarebbero più che fisiologiche. Un primo segnale di debolezza si avrebbe con la rottura di tale livello che aprirebbe a ulteriori ribassi con target a 20.700 e 20.200 punti”.
Chi sale e chi scende sul Ftse Mib
Osservando le performance dei singoli titoli del Ftse Mib, avanza Prysmian che segna una crescita di quasi due punti percentuali. Tonici due titoli della galassia Agnelli: Fca e Cnh Industrial che guadagnano circa lo 0,6 per cento. Bene anche Snam e Saipem con rialzi di circa l’1%. Proseguono, invece, le vendite per Stmicroelectronics (-1,7%%). Ieri il titolo del big italo-francese dei chip ha chiuso gli scambi con una flessione di quasi il 12% scivolando sotto i 30 euro. Gli investitori hanno accolto con freddezza le indicazioni arrivate dal Capital Market Day di questa mattina. Il ceo Jean Marc Chery ha annunciato il posticipo al 2023 del target di 12 miliardi di dollari di vendite annuali, con margine operativo tra il 15% e il 17%. Lo scorso anno STM aveva indicato l’obiettivo di ricavi a 12 miliardi per il 2022 con operating margin al 17-19%. Il consensus attuale vedeva vendite al 2022 a 12,1 miliardi e margine del 17,3%.
Bce Day e non solo….
Occhi puntati oggi sulla zona euro e in particolare sulle indicazioni che arriveranno da Francoforte dalla Bce. Gli esperti si attendono un aumento significativo del PEPP, il QE pandemico lanciato lo scorso marzo. Attenzione anche alle parole del presidente della Bce, Christine Lagarde (la sua conferenza inizia alle 14:30), che potrebbe commentare il recente apprezzamento dell’euro. “Dopo le anticipazioni fatte lo scorso meeting, reiterate in vari discorsi, e le indiscrezioni dei giorni scorsi, il mercato si attende un significativo pacchetto di nuove misure, che dovrebbe riguardare principalmente il PEPP (un estensione temporale di 6/12 mesi e almeno 500 miliardi in più di size), e le TLTRO e PLTRO”, commenta Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. Secondo l’esperto una sorpresa ulteriore potrebbe essere un taglio ulteriore dei tassi, o la segnalazione che è in arrivo. “L’attenzione, oltre che al double dip macroeconomico causato dai nuovi lockdown, potrà essere al livello del cambio -suggerisce Sersale -. Ma non sono in molti a pensare che la Banca Centrale abbia molti mezzi per frenarne l’apprezzamento in questa fase. È quindi possibile un’accelerazione temporanea, in particolare se non emergono sorprese”.
Sempre oggi è inoltre previsto il meeting del Consiglio europeo sul Recovery Fund che “cercherà -come sottolineano gli strategist di Mps Capital Services – di superare l’impasse con il veto posto da Polonia ed Ungheria al Recovery Plan. I due Paesi ieri hanno accettato in via preliminare la proposta della presidenza tedesca che dovrà essere ora approvata anche dagli Paesi”. Mentre negli Stati Uniti la Food and Drug Administration americana annuncerà la sua decisione riguardo l’autorizzazione del vaccino contro il Covid di Pfizer e BioNTech. Il via libera rappresenta un passo fondamentale per il programma di vaccinazione.
Intanto sui mercati rimane ancora aperta anche la questione Brexit. Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier britannico Boris Johnson hanno fissato la scadenza per domenica per raggiungere un accordo commerciale post-Brexit, dopo aver fallito il tentativo di superare le divergenze nell’incontro di ieri sera a Bruxelles. La seduta sarà movimentata anche da alcune indicazioni macro. Dopo il dato sulla produzione industriale in Gran Bretagna e Francia, si attendono dagli Stati Uniti le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione e l’inflazione a novembre.