Piazza Affari prende fiato e imbocca la via dei ribassi, senza indugi Luxottica e Tod’s
Avvio di giornata poco mossa per le Borse europee. I mercati tirano il fiato dopo il rally della prima settimana dell’anno, di riflesso alla debolezza di Wall Street e alla cautela degli investitori americani che hanno preferito non esporsi in vista dei dati sull’occupazione Usa. Atteso per le 14,30, il dato per i nuovi occupati non agricoli di dicembre dovrebbe secondo le attese segnalare un incremento di 175.000 unità, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe scivolare al 9,7% dal 9,8%.
E’ fitta anche l’agenda macro europea che spazia dalla bilancia commerciale di Germania (8,00) e Francia (8,45), alla disoccupazione di novembre, passando per la revisione del Pil del terzo trimestre della zona euro (11,00), e la stima della produzione industriale tedesca di novembre (12,00). Mentre Londra segna +0,02% a 6.020 punti, Francoforte +0,18% a 6.994, Parigi -0,04% a 3.902 e Amsterdam -0,02% a 356,82, Milano apre i battenti negativa: l’indice Ftse Mib segna una perdita dell’1,08% a 20.417 punti.
Sul listino milanese si mettono in evidenza Tod’s (+1,83% a 74,94 euro) e Luxottica (+1,09% a 23,26 euro). “Alla luce del nuovo trend che interessa i fondamentali del settore lusso, abbiamo deciso di modificare la nostra view da buy a un approccio più selettivo”, segnalano gli analisti di Hsbc nel report uscito questa mattina. “Per questa ragione il giudizio su Lvmh e Bulgari (-1,73% a 7,68 euro) è stato abbassato a neutral da overweight mentre su Hermès alzato a neutral da underweight”, spiega il broker. Su Richemont, PPR, Dior, Luxottica, Tiffany and Coach la raccomandazione per tutte resta confermata a overweight, ma i target di prezzo sono stati modificati. Su Luxottica il prezzo obiettivo è stato alzato a 27 euro da 24; su Bulgari a 9 euro dal precedente 8,5 euro. Mentre su Tod’s Hsbc ha alzato la raccomandazione da neutral a overweight, con un target price che passa da 85 a 90 euro.
A sostenere Luxottica ci sono anche i dati dei principali retailers americani sulle vendite di dicembre. Come segnalano gli analisti di Equita per Luxottica le indicazioni dei department stores ci sembrano supportive per le nostre stime di vendite sul segmento sunglasses. “Sul segmento prescription, che ha una stagionalità forte nell’ultima settimana dell’anno per le vendite legate ai rimborsi assicurativi, le condizioni climatiche sfavorevoli nel East Coast potrebbero avere impattato negativamente le performance di dicembre”, osservano gli analisti che su Luxottica confermano il rating buy con target di 24 euro. “Riteniamo comunque la nostra stima di +4% same-store sales sul quarto trimestre sia ragionevole”.
Viaggiano su due binari diversi Fiat Industrial (-0,77% a 8,98 euro) e Fiat Spa (+0,47% a 7,48 euro) nonostante i dati delle immatricolazioni in Brasile a dicembre siano positive sia per Fiat Auto sia per Iveco-Fiat Industrial. Secondo un quotidiano finanziario la casa torinese si presenterà sul mercato dei corporate bond nel 2011 chiedendo almeno 3 miliardi. Anche Telecom, visti i bond in scadenza quest’anno e nei prossimi due anni, potrebbe non esimersi dalla raccolta sul mercato.
Resta ai nastri di partenza invece Prysmian (+0,14% a 14,2 euro), che ieri è stata regina a Piazza Affari. La rivale Xinmao ha rinunciato all’ipotesi di lanciare un’offerta su Draka, lasciando campo libero al gruppo dei cavi italiani, che punta a dare vita a un leader di settore. In un’intervista a Il Sole 24 Ore, l’AD Valerio Battista ha spiegato che Prysmian resterà una public company quotata a Milano e a Amsterdam, manterrà entrambi i marchi e avrà il quartier generale in Italia. Tra i primi azionisti la famiglia olandese Flint al 7% e la cordata Tamburi. Battista ha aggiunto che con le forze sindacali olandesi sono stati definiti accordi in base ai quali fino al 2012 non ci saranno interventi significativi sula capacità produttiva e quindi sulla forza lavoro di Draka.
Nervosa Eni in calo dell’1,63% a 16,89 euro. Continuano a circolare le indiscrezioni secondo cui già domenica Petrobras potrebbe presentare una proposta di acquisto per la quota Galp per 4 miliardi di euro. L’operazione consentirebbe a Eni di raggiungere in anticipo il target sul debito. Ma il titolo non ne beneficia. Pesante Mediobanca (-1,98% a 6,7 euro). Il Messaggero ricorda che a fine anno scade il patto di sindacato e che eventuali disdette devono essere comunicate entro il 30 settembre, mentre a fine ottobre saranno rinnovati Cda e collegio sindacale con liste depositate 45 giorni prima. Il quotidiano si interroga sul ruolo di Vincent Bollorè in questi appuntamenti e sull’eventualità che Groupama dopo l’ingresso in Premagin debba valutare l’opportunità di restare nel patto di Piazzetta Cuccia per evitare problemi con l’antitrust che già nel 2002 accese un faro sulla filiera Ligresti-Mediobanca-Generali.
Vendite anche su Intesa SanPaolo (-1,95% a 2,02 euro) nonostante la speculazione. Secondo un quotidiano finanziario “si va concretizzando” un interesse dell’istituto per il salvataggio di Ber Banca, in amministrazione straordinaria da due anni. Ieri il commissario straordinario avrebbe ottenuto una proroga di due mesi per individuare un cavaliere bianco.