Notizie Notizie Italia Piazza Affari non recupera gap della vigilia, contratto di governo non spegne allerta spread

Piazza Affari non recupera gap della vigilia, contratto di governo non spegne allerta spread

17 Maggio 2018 11:37

Tentativo di recupero per Piazza Affari dopo la pioggia di vendite della vigilia dovuta ai forti timori sui contenuti anti euro del programma di governo messo a punto da M5S e Lega. Di pari passo si allentano le tensioni sull’obbligazionario anche se lo spread BTP-Bund si mantiene a ridosso della soglia dei 150 punti base (-0,93% a 148,7 pb).

Ftse Mib non riesce a recuperare quota 24 mila
Il Ftse Mib è arrivato a guadagnare oltre l’1% ma ha fallito l’attacco a quota 24 mila punti che è stata violata con decisione al ribasso nel corso della difficile seduta della vigilia. Alle 11.35 l’indice guida di Piazza Affari staziona a 23.863 (+0,55%).

Ieri sera il contratto di governo M5S-Lega è stato consegnato ai leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, senza alcun riferimento all’opzione di uscita dall’euro, ma mantenendo uno dei principali cavalli di battaglia dell’asse M5S-Lega, ossia la necessità di ridiscutere i trattati Ue.

Permangono le preoccupazioni di Bruxelles. Il vicepresidente della Commissione responsabile per l’euro, Valdis Dombrovskis, ha sottolineato la necessità che il nuovo governo rispetti le regole di bilancio riducendo il deficit e il debito pubblico, ritenuti dei fattori di rischio.

 

Stretta finale sul nome del premier
Le trattative da oggi dovrebbero concentrarsi sul nome del premier. Le ultime indiscrezioni riportate dai principali organi di stampa vedono in pole position una serie di esponenti grillini (Alfonnso Bonafede e Riccardo Fraccaro, Vito Claudio Crimi e Vincenzo Spadafora) o direttamente il leader pentastellato Di Maio. Appare invece tramontata l’ipotesi di una staffetta tra il capo politico del Movimento e Matteo Salvini.

I titoli da seguire a Piazza Affari
Acquisti su Telecom Italia (+1,48%) in scia ai conti primo trimestre 2018.

Ben mosso il titolo Eni che sale dell’1,05% a 16,715 euro che trova sponda anche dalle quotazioni del petrolio che si mantengono sui massimi dal 2014 con Brent a un passo dagli 80 dollari.

Miglior performer di giorntata è Recordati (+5,7% a 31,83 euro) sospinta dalle sirene di M&A. CVC Capital Partners, stando alle indiscrezioni riportate da Reuters, avrebbe tenuto colloqui con il produttore farmaceutico italiano per un eventuale acquisizione da 8 miliardi di euro, ma ha poi bloccato l’accordo a causa delle preoccupazioni sul prezzo elevato e l’incertezza politica.