Notizie Notizie Italia Piazza Affari mai così bene da 21 anni, può correre ancora? Ecco cosa fece dopo il boom del 1998 

Piazza Affari mai così bene da 21 anni, può correre ancora? Ecco cosa fece dopo il boom del 1998 

16 Dicembre 2019 15:39

L’ufficializzazione dell’accordo sulla “Fase 1” tra USA e Cina non ha scaldato eccessivamente i mercati che però si erano mossi in anticipo sulla possibile schiarita sui dazi. Wall Street ha comunque aggiornato venerdì i massimi storici. Movimenti più decisi al rialzo per l’Europa con lo Stoxx Europe 600 portatosi ai massimi assoluti con titoli bancari e minerari in prima fila.

Portato a casa l’accordo Usa-Cina, ingrediente principale per assicurare il rally di Natale anche quest’anno, i mercati potranno ora concentrarsi su altro. “Adesso l’attenzione degli operatori potrà concentrarsi sull’evoluzione del quadro macro che sembra dare qualche segnale di recupero, come segnalato dai buoni dati cinesi pubblicati questa notte”, rimarcano gli esperti di MPS Capital Services. Per l’Area euro, i dati preliminari degli indici PMI hanno evidenziato un miglioramento della componente servizi ed un peggioramento di quella manifatturiera sia in Francia che in Germania.

Come andò dopo il boom del 1998?

Piazza Affari rimane la migliore in Europa in questo 2019 con una performance ragguardevole di circa +28% da inizio anno quando manca ormai solo l’ultima settimana completa e poi una serie di settimane “spezzate” che si preannunciano caratterizzate da scarsi volumi e volatilità. Per il Ftse Mib si profila il miglior saldo Ytd da 21 anni a questa parte. Per trovare performance migliori di quelle di quest’anno bisogna andare infatti indietro al 1998 quando l’indice delle blue chip milanesi chiuse con un +45%.

Performance che invitano a iniziare a tirare i remi in barca in vista del prossimo anno? Guardando a quanto successe dopo il 1998 da record bisognerebbe rispondere di no, visto che l’indice nel 1999 continuò a crescere a doppia cifra (+20%).

Tra i singoli titoli spicca quest’anno il +125% di Azimut, seguita dal +99% di STM e dal +82% di Amplifon. 

Occhio alla coppia Enel ed Eni

Tra i titoli da monitorare ci sono alcune big. ENEL si è riportata a contatto con la resistenza passante in area 7 euro. “Una chiusura superiore a questo livello, fornirà un significativo segnale di continuazione rialzista”, rimarca Pietro Di Lorenzo, analista e fondatore di Sos Trader. L’altra big ENI si è riportata in prossimità della fascia 13/13,5€ che negli ultimi 3 anni si è sempre opposta alla discesa dei prezzi. “Possibile cominciare un lavoro di accumulo su quei livelli”, rimarca Sos Trader.