Piazza Affari non si ferma più, i punti di forza degli ETF sul Ftse Mib
Trimestre da primo della classe per l’indice Ftse Mib che si è portato di slancio sui massimi dal maggio 2011. Uno sguardo all’ampia offerta di ETF per puntare sulle blue chip milanesi
Magic moment per Piazza Affari che ha appena archiviato un trimestre da prima della classe. L’indice Ftse Mib ha infatti messo a segno un balzo di oltre il 14 per cento risultando la migliore tra le grandi piazze finanziarie globali. Un rally azionario scortano dal progressivo ritorno di fiducia sul Belpaese a suon di aste record per i titoli di Stato italiani, ultima in ordine di tempo quella dei Btp a media lunga scadenza con il decennale allocato al minimo storico del 3,29% e il Btp a 5 anni per la prima volta assegnato sotto la soglia del 2%. Calo del costo del debito che offre ossigeno all’Italia e se confermato nei prossimi mesi andrà a liberare risorse per stimolare la crescita. “L’uscita dalla lunga recessione, insieme alla stabilità politica, saranno di supporto alle quotazioni azionarie”, rimarca l’ultimo report mensile di Anima SGR che vede ancora margini di apprezzamento (valutazioni attraenti, attese di miglioramento della dinamica degli utili, ulteriore compressione dello spread, riduzione della sottoesposizione da parte degli investitori esteri). Una sponda importante al ritrovato appeal dell’Italia è proprio l’aspettativa di una ritrovata stabilità politica. “Il nuovo governo Renzi ha guidato il sentiment positivo sulle azioni italiane – ha rimarcato a ETFNews il responsabile della ricerca di Boost ETP, Viktor Nossek – inoltre il processo di guarigione in corso dei mercati obbligazionari italiani, con i rendimenti sui BTP italiani in continua discesa, che probabilmente aiuterà le banche italiane a rafforzare i propri bilanci e accelerare i loro sforzi di ristrutturazione”. Banche che occupano un peso preponderante all’interno dell’indice Ftse Mib. “Le loro valutazioni sono ancora fortemente a sconto – sottolinea Nossek – e quindi il potenziale rialzista dell’azionario italiano rimane ampio”.
Niente Tobin tax per gli ETF su Piazza Affari
Proprio gli ETF su Piazza Affari da anni dominano la classifica degli scambi sia per controvalore che per numero di contratti. Il Lyxor ETF FTSE MIB, che ha raggiunto il traguardo di 1 miliardo di euro di patrimonio, nei primi mesi del 2014 è stato il più scambiato per controvalore di Borsa Italiana davanti ai due ETF di Lyxor sul FTSE MIB a leva +2x e -2x. ETF sul Ftse Mib che godono anche del vantaggio dell’esenzione dalla Tobin Tax. Infatti, essendo fondi, la loro negoziazione non è soggetta all’imposta dello 0,10% sugli acquisti introdotta poco più di un anno fa.
In totale sono sette gli ETF quotati a Milano che permettono di prendere posizione sull’equity italiano. Il TER di questi ETF va da un minimo dello 0,18% a un massimo dello 0,75%. Quello con costo annuo maggiore è il PowerShares Ftse Rafi Italy 30 Fund che replica l’andamento di un indice che seleziona e pesa le principali società italiane attraverso l’analisi fondamentale. Guardando le altre voci di costo spicca il sottilissimo spread denaro/lettera degli ETF sull’azionario Italia, pari in media allo 0,08% per controvalori di 25mila euro (dati Borsa Italiana al febbraio 2014), inferiore alla media generale degli ETF sui mercati azionari sviluppati che è dello 0,13%. Sul mercato ETFPlus sono poi quotati anche strumenti a leva al rialzo e al ribasso su Piazza Affari. Va ricordato che la performance degli ETF a leva long e short viene calcolata sulla base dei rendimenti giornalieri composti, pertanto i rendimenti misurati su periodi maggiori di un giorno possono discostarsi da quelli offerti dall’indice di riferimento (effetto compounding), in particolare in periodi caratterizzati da elevata volatilità. Dallo scorso autunno sul mercato ETFPlus ci sono anche due ETP a leva 3 proposti da Boost. Non si tratta di fondi, ma di certificati collateralizzati poiché la normativa UCITS consente l’istituzione di ETF/Fondi con una leva massima di 2x.