Notizie Notizie Italia Boom in Borsa di Parmalat dopo gli accordi con Ubs e Credit Suisse

Boom in Borsa di Parmalat dopo gli accordi con Ubs e Credit Suisse

16 Giugno 2008 08:45

L’opera dell’a.d. Enrico Bondi nei confronti delle banche dà i suoi frutti, specie sul lato dell’andamento del titolo Parmalat in Borsa. Dopo l’annuncio della chiusura del contenzioso per il crack dell’era Tanzi con Ubs e Credit Suisse per complessivi 350 milioni di euro, Parmalat ha aperto la seduta scattando in avanti, arrivando anche a essere sospesa in avvio per eccesso di rialzo, e mostrando nel momento in cui si scrive un rialzo di quasi 9 punti percentuali a 1,766 euro. Non male per un titolo che fino a venerdì aveva lasciato sul terreno da inizio anno quasi il 40 per cento. Fortissimi anche i volumi scambiati, che hanno già interessato oltre 16 milioni di titoli.


Gli analisti di Euromobiliare parlano di impatto positivo della transazione pari a oltre 230 milioni, tanto da innalzare il target price a 2,83 euro. Soprattutto però gli analisti scrivono che l’accordo dà “visibilità alla parte legale” e “lasciano ben sperare per le trattative delle cause ancora aperte”. Con la transazione il totale dei recuperi messi a segno dal 2005 a oggi è salito a 1,6 miliardi di euro, ma resta  ancora aperta ad esempio una causa contro Unicredit-Capitalia.

Da Cheuvreux in una nota parlano invece di “notizia eccellente”, ricordando inoltre indiscrezioni di stampa secondo cui Parmalat sarebbe vicina alla chiusura di un’altra transazione. Gli analisti hanno confermato il loro prezzo obiettivo a 2,54 euro.

Le altre buone notizie per gli azionisti arrivano dal fatto che i 350 milioni dovrebbero presumibilmente andare a sommarsi agli utili, finendo quindi al 50% (questa la quota stabilita dallo statuto per la distribuzione di dividendi) nelle tasche degli azionisti sotto forma di cedola.

Ubs pagherà complessivamente al gruppo alimentare circa 184 milioni (149,14 milioni per le revocatorie, 33 milioni per le risarcitorie e 0,9 milioni per le spese legali), Credit Suisse invece corrisponderà 172,5 milioni. Ubs e Credit Suisse hanno anche rinunciato a insinuarsi nel passivo di Parmalat anche in riferimento ai crediti tardivi e in contestazione.