News Indici e quotazioni Piazza Affari e Borse europee previste piatte in avvio, nuova raffica trimestrali sul Ftse Mib

Piazza Affari e Borse europee previste piatte in avvio, nuova raffica trimestrali sul Ftse Mib

Pubblicato 8 Maggio 2019 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:15
Piazza Affari e le principali Borse europee dovrebbero avviare gli scambi sulla parità, con gli investitori che rimangono cauti dopo i forti ribassi di Wall Street ieri sera, accompagnati da un forte balzo della volatilità, il cosiddetto indice della paura. Il Cboe Volatility Index, o anche Vix, parametro che misura la volatilità implicita a 30 giorni, ha testato un nuovo record a 21,09, attestandosi al massimo dallo scorso 22 gennaio. E così questa mattina le vendite si sono trasferite sui listini asiatici (Tokyo ha chiuso con un -1,46%).

A pesare sono i timori di un'escalation della guerra commerciale Usa-Cina, in attesa dell'arrivo a Washington del vicepremier cinese Liu He. Il rappresentante al Commercio Usa Robert Lighthizer ha alimentato i timori sui rapporti tra Pechino e Washington confermando ai giornalisti che gli Stati Uniti daranno seguito alle minacce di Donald Trump, aumentando nella giornata di venerdì i dazi doganali del 10% imposti su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi al 25%. Ma a pesare sono anche i primi risconti di questo braccio di ferro sulla bilancia commerciale della Cina, con le esportazioni che sono scese del 2,7% su base annua, più del previsto.

Oggi non sono previste indicazioni di rilievo dal fronte macro, mentre a livello societario prosegue spedita la stagione dlele trimestrali, soprattutto a Piazza Affari dove sono previsti i conti di Enel, Poste, Leonardo e Ubi. Ieri l'indice Ftse Mib ha chiuso in calo (-0,89%) finendo a 21.219 punti, mentre sull'obbligazionario lo spread Btp-Bund si è allargato fino a 264 punti base con rendimento del Btp decennale salito in area 2,6%. La Commissione europea, nelle stime di primavera, ha limato la view sull'economia italiana, con Pil 2019 visto a +0,1% rispetto al +0,2% precedente, ponendo l'accento sui conti pubblici poiché il deficit adesso è visto salire al 2,5% quest'anno per poi volare al 3,5% nel 2020 se non scatterà l'aumento dell'Iva.