Piazza Affari corre a gran velocità, in volata Eni e Leonardo
Piazza Affari mette il piede sull’acceleratore a metà seduta. L’indice Ftse Mib allunga a +2,3% in area 18.900 punti, dopo una partenza in rialzo di solo mezzo punto percentuale. L’attesa per la riunione di giovedì della Bce, che dovrebbe incrementare di altri 500 miliardi il programma di acquisti di titoli, ha scaldato le quotazioni anche degli indici europei: l’Ibex 35 di Madrid e il Cac 40 di Parigi salgono di oltre il 2%, mentre il Ftse 100 di Londra rimane indietro a +1%. Il migliore indice del Vecchio Continente è il Dax di Francoforte che segna quasi il +4% in attesa del secondo piano di stimoli per sostenere la ripresa della principale economia dell’eurozona.
Le borse europee hanno ulteriormente accelerato anche grazie al miglioramento dei futures di Wall Street: i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq avanzano di circa mezzo punto percentuale. Al momento sembra quindi prevalere l’ottimismo per una ripresa dell’economia più rapida del previsto, con la progressiva riapertura delle attività in seguito all’allentamento dei lockdown. Rimangono comunque in primo piano le crescenti tensioni sociali negli Stati Uniti e le frizioni tra Washington e Pechino.
Tornando a Piazza Affari, Eni spicca in vetta al Ftse Mib con un rialzo del 5% sostenuta dal rialzo del petrolio e dal riassetto organizzativo. Ben comprate anche Leonardo (+4,7%) e Buzzi (+4,5%).
Acquisti su Fca nonostante i brutti dati sulle immatricolazioni. Il gruppo ha registrato un andamento peggiore rispetto a quello del mercato a maggio con le immatricolazioni che sono scese del 57,2% rispetto allo stesso mese del 2019. Di conseguenza, la quota di mercato di Fca si è attestata al 22,3%.
Sono solo due i titoli in rosso: il peggiore è Diasorin che cede circa il 3%, mentre Amplifon limita le perdite allo 0,5%.
Le borse europee hanno ulteriormente accelerato anche grazie al miglioramento dei futures di Wall Street: i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq avanzano di circa mezzo punto percentuale. Al momento sembra quindi prevalere l’ottimismo per una ripresa dell’economia più rapida del previsto, con la progressiva riapertura delle attività in seguito all’allentamento dei lockdown. Rimangono comunque in primo piano le crescenti tensioni sociali negli Stati Uniti e le frizioni tra Washington e Pechino.
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