News Indici e quotazioni Piazza Affari chiude in rialzo, bene la banche ma per Mps è un nuovo tonfo

Piazza Affari chiude in rialzo, bene la banche ma per Mps è un nuovo tonfo

Pubblicato 22 Dicembre 2014 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:03
Piazza Affari ha chiuso in rialzo (Ftse Mib +0,47% a 19.074 punti) la prima seduta di una settimana "corta", visto che domani è l'ultimo giorni di scambi prima della sosta natalizia. A sostenere il listino i titoli del comparto bancario, ad eccezione di Mps che è scivolata sui minimi storici. Domani sarà una giornata ricca di dati Usa, in primis la lettura finale del Pil del terzo trimestre, mentre in Grecia si terrà il secondo round di votazioni per le elezioni presidenziali. Da segnalare il nuovo scivolone del petrolio dopo che l'Opech ha difeso la decisione di confermare il tetto produttivo a quota 30 milioni di barili al giorno. La colpa dei prezzi ai minimi da cinque anni, secondo il ministro del Petrolio iracheno Abdul-Mehdi è dei Paesi al di fuori del carrello (leggasi Stati Uniti) che hanno spinto l'output a livelli incompatibili con il corretto funzionamento del mercato.

Nuovo tonfo e nuovi minimi storici per Mps che oggi ha indossato la maglia nera sul Ftse Mib con un ribasso del 6,88% a 0,464 euro. Nelle ultime cinque sedute l'azione della banca senese ha perso oltre 10 punti percentuali con la capitalizzazione dell'istituto che è scesa a 2,55 miliardi di euro, sostanzialmente la stessa cifra del prossimo aumento di capitale. Acquisti invece sugli altri titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato lo 0,86% a 9,91 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 3,67% a 5,36 euro, Intesa SanPaolo l'1,80% a 2,48 euro, Ubi Banca l'1,52% a 5,99 euro, Unicredit l'1,22% a 5,375 euro. Dopo il rimbalzo delle ultime sedute sono tornate le vendite sui titoli del settore oil: Eni ha perso l'1,01% a 14,70 euro, mentre la controllata Saipem ha lasciato sul parterre l'1,33% a 8,895 euro. FCA ha guadagnato lo 0,58% a 9,39 euro dopo i dati sulle immatricolazioni a livello mondiale di novembre che sono cresciute dell'8% a 378 mila autovetture (+7% da inizio anno a 4,32 milioni di unità). Mediaset (+0,11% a 3,448 euro) sotto i riflettori dopo un articolo de Il Corriere Economia secondo cui il 2015 potrebbe essere l'anno in cui si aprirà il risiko nella pay-tv o comunque ci saranno novità tecnologiche dove i contenuti conteranno sempre di più. Debole invece Finmeccanica (-1,64% a 7,785 euro) in attesa di novità dalle trattative con Hitachi e Insigma per la cessione del polo trasporti.