Piazza Affari chiude in lieve ribasso, male Telecom e Enel. Balzo di STM
Piazza Affari ha chiuso ancora in moderato ribasso dopo l'approvazione da parte del Parlamento greco del secondo pacchetto di riforme, concordato con i creditori internazionali, utile per far partire i negoziati per il terzo salvataggio di Atene. Messa da parte, per il momento, la questione ellenica, l'attenzione degli investitori si sta via via spostando verso altre tematiche. Una su tutte le prossime mosse della Federal Reserve in tema di politica monetaria. Sul tavolo del presidente della Banca centrale americana, Janet Yellen, c'è sempre il dossier sul timing del primo rialzo dei tassi. Giornata senza scossoni per lo spread Btp-Bund, mentre tra le meterie prime il petrolio Wti ha proseguito la sua discesa sotto quota 49 dollari al barile. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,20% a 23.633 punti.
Rimbalzo deciso di STM (+7,63% a 7,335 euro) che ha archiviato il secondo trimestre del 2015 con un utile netto di 35 milioni di dollari rispetto ai 38 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso e alla perdita di 22 milioni dei primi tre mesi dell'anno. Sotto i riflettori FCA (+0,35% a 14,25 euro) che ha depositato presso la Sec il "Registration Statement Form F-1" relativo all'offerta pubblica iniziale di azioni ordinarie Ferrari attualmente detenute da Fca. In casa del Lingotto le vendite hanno invece prevalso su CNH Industrial che ha lasciato sul parterre il 2% a 8,54 euro. Tra i big di Piazza Affari sono finite in rosso Telecom Italia, che ha perso il 2% a 1,225 euro, ed Enel (-1,51% a 4,296 euro), che ha pagato la bocciatura a sell da neutral da parte degli analisti di Citigroup. Ben comprata Azimut (+1,87% a 24,50 euro) che ha chiuso il primo semestre con ricavi consolidati pari a 414,7 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 258,4 milioni dell'analogo periodo del 2014.
Tra i titoli del comparto bancario hanno terminato la seduta in territorio positivo Montepaschi (+0,85% a 1,881 euro), Mediobanca (+1,41% a 9,645 euro), Ubi Banca (+0,45% a 7,81 euro). Sono invece finite in negativo Banco Popolare (-0,43% a 15,88 euro) e Popolare di Milano (-0,69% a 0,994 euro).
Rimbalzo deciso di STM (+7,63% a 7,335 euro) che ha archiviato il secondo trimestre del 2015 con un utile netto di 35 milioni di dollari rispetto ai 38 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso e alla perdita di 22 milioni dei primi tre mesi dell'anno. Sotto i riflettori FCA (+0,35% a 14,25 euro) che ha depositato presso la Sec il "Registration Statement Form F-1" relativo all'offerta pubblica iniziale di azioni ordinarie Ferrari attualmente detenute da Fca. In casa del Lingotto le vendite hanno invece prevalso su CNH Industrial che ha lasciato sul parterre il 2% a 8,54 euro. Tra i big di Piazza Affari sono finite in rosso Telecom Italia, che ha perso il 2% a 1,225 euro, ed Enel (-1,51% a 4,296 euro), che ha pagato la bocciatura a sell da neutral da parte degli analisti di Citigroup. Ben comprata Azimut (+1,87% a 24,50 euro) che ha chiuso il primo semestre con ricavi consolidati pari a 414,7 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 258,4 milioni dell'analogo periodo del 2014.
Tra i titoli del comparto bancario hanno terminato la seduta in territorio positivo Montepaschi (+0,85% a 1,881 euro), Mediobanca (+1,41% a 9,645 euro), Ubi Banca (+0,45% a 7,81 euro). Sono invece finite in negativo Banco Popolare (-0,43% a 15,88 euro) e Popolare di Milano (-0,69% a 0,994 euro).