Piazza Affari chiude a +0,9% sostenuta da banche e titoli oil
Piazza Affari non si ferma. Dopo lo sprint di oltre il 4% della vigilia, il listino milanese ha continuato a salire anche oggi. In chiusura l'indice Ftse Mib ha segnato un progresso dello 0,9% a quota 18.329 punti.
Prosegue l'earning season statunitense: se ieri JP Morgan aveva ampiamente sorpreso in positivo, oggi i conti del primo trimestre rilasciati da Bank of America e Wells Fargo non hanno scaldato il mercato con utili in discesa per entrambe. Sul valutario prosegue la risalita del dollaro, mentre il petrolio si è mosso con circospezione in attesa del meeting di Doha in programma domenica. L'Agenzia Internazionale per l'Energia ha comunque avvertito che un accordo può avere un impatto limitato sulla fornitura globale ed è improbabile che il mercato si riequilibri prima del 2017. Forte attesa per i dati di domani sul Pil cinese relativo al primo trimestre 2016 dopo i riscontri oltre le attese arrivati questa settimana sul fronte esportazioni.
Ben intonato il settore oil nonostante la giornata interlocutoria del petrolio in attesa del meeting di Doha del 17 aprile. Eni ha guadagnato l'1,78%, ma spicca soprattutto Saipem (+3%) che si è aggiudicata un nuovo contratto relativo la parte offshore del progetto "Trans Adriatic Pipeline" (TAP). Il contratto è stato assegnato da Trans Adriatic Pipeline, una joint venture fra BP, SOCAR, Snam, Fluxys, Enagás e Axpo.
Tra le banche acquisti convinti su Banco Popolare (+3,91%), Bper (+4,5%) e Bpm (+3,11%). Acquisti anche su Mps (+0,8%) con l'amministratore delegato dell'istituto senese, Fabrizio Viola, che ha anticipato che nelle prossime settimane si dovrebbe sapere se il pagamento della cedola legata ai Monti bond avverrà in contanti o in azioni.
Male invece il comparto del lusso complici i deboli riscontri arrivati dall'inglese Burberry che nel primo semestre dell'esercizio fiscale 2016 ha registrato vendite in contrazione del 2%, a causa della performance negativa a Hong Kong e Macau. A Milano hanno così chiuso in ribasso Luxottica (-1,69%) Moncler (-0,34%) e Salvatore Ferragamo (-1,87%).
Anche oggi segno più per Mediaset (+0,77%) dopo il prepotente rally dei giorni scorsi sull'onda dell'intesa stretta con Vivendi. Oggi gli analisti di Mediobanca hanno rimarcato come l'intesa siglata con Vivendi è estremamente accrescitiva in termini di utili per azione per Mediaset e ha quindi rivisto al rialzo le stime di utile netto per il Biscione del 58% per il 2016 e del 16% per il prossimo anno. Oltre all'incremento dei profitti, l'accordo potrebbe portare ad un miglioramento "in termini di pubblicità e di trasmissione dei canali pay e Mediaset potrebbe diventare estremamente attraente per le sue prospettive di dividendo", spiegano gli analisti di piazzetta Cuccia che confermano il giudizio outperform con target price fissato a 5,08 euro.
Prosegue l'earning season statunitense: se ieri JP Morgan aveva ampiamente sorpreso in positivo, oggi i conti del primo trimestre rilasciati da Bank of America e Wells Fargo non hanno scaldato il mercato con utili in discesa per entrambe. Sul valutario prosegue la risalita del dollaro, mentre il petrolio si è mosso con circospezione in attesa del meeting di Doha in programma domenica. L'Agenzia Internazionale per l'Energia ha comunque avvertito che un accordo può avere un impatto limitato sulla fornitura globale ed è improbabile che il mercato si riequilibri prima del 2017. Forte attesa per i dati di domani sul Pil cinese relativo al primo trimestre 2016 dopo i riscontri oltre le attese arrivati questa settimana sul fronte esportazioni.
Ben intonato il settore oil nonostante la giornata interlocutoria del petrolio in attesa del meeting di Doha del 17 aprile. Eni ha guadagnato l'1,78%, ma spicca soprattutto Saipem (+3%) che si è aggiudicata un nuovo contratto relativo la parte offshore del progetto "Trans Adriatic Pipeline" (TAP). Il contratto è stato assegnato da Trans Adriatic Pipeline, una joint venture fra BP, SOCAR, Snam, Fluxys, Enagás e Axpo.
Tra le banche acquisti convinti su Banco Popolare (+3,91%), Bper (+4,5%) e Bpm (+3,11%). Acquisti anche su Mps (+0,8%) con l'amministratore delegato dell'istituto senese, Fabrizio Viola, che ha anticipato che nelle prossime settimane si dovrebbe sapere se il pagamento della cedola legata ai Monti bond avverrà in contanti o in azioni.
Male invece il comparto del lusso complici i deboli riscontri arrivati dall'inglese Burberry che nel primo semestre dell'esercizio fiscale 2016 ha registrato vendite in contrazione del 2%, a causa della performance negativa a Hong Kong e Macau. A Milano hanno così chiuso in ribasso Luxottica (-1,69%) Moncler (-0,34%) e Salvatore Ferragamo (-1,87%).
Anche oggi segno più per Mediaset (+0,77%) dopo il prepotente rally dei giorni scorsi sull'onda dell'intesa stretta con Vivendi. Oggi gli analisti di Mediobanca hanno rimarcato come l'intesa siglata con Vivendi è estremamente accrescitiva in termini di utili per azione per Mediaset e ha quindi rivisto al rialzo le stime di utile netto per il Biscione del 58% per il 2016 e del 16% per il prossimo anno. Oltre all'incremento dei profitti, l'accordo potrebbe portare ad un miglioramento "in termini di pubblicità e di trasmissione dei canali pay e Mediaset potrebbe diventare estremamente attraente per le sue prospettive di dividendo", spiegano gli analisti di piazzetta Cuccia che confermano il giudizio outperform con target price fissato a 5,08 euro.