Piazza Affari brillante con le banche, spread poco sotto 300 punti. Fiat Industrial sfrutta la promozione di Morgan Stanley
Piazza Affari viaggia in deciso rialzo prima del pomeriggio caldo che si appresta a vivere la politica italiana. Nella quarta votazione si abbasserà infatti il quorum per l’elezione del presidente della Repubblica, quindi basterà la maggioranza assoluta (504 voti) dei grandi elettori per eleggere il nuovo Capo dello Stato. Il centrosinistra dovrebbe fare quadrato intorno al nome di Romano Prodi dopo il flop di ieri di Franco Marini, mentre il Movimento 5 Stelle ha ribadito la sua preferenza per Stefano Rodotà. La candidata proposta da Mario Monti è Anna Maria Cancellieri, che potrebbe attirare anche i voti del centrodestra.
Gli investitori seguiranno minuto per minuto la complicata evoluzione del quadro politico, ma per il momento a Piazza Affari piovono gli acquisti dopo una settimana nervosa. L’indice guida della Borsa di Milano mostra un progresso di oltre 2 punti percentuali sopra la soglia dei 15.800 punti. Sul secondario lo spread ha vissuto una mattinata tranquilla viaggiando poco sotto quota 300 punti base.
Sul listino milanese brilla il comparto bancario: Banco Popolare guadagna il 6,30% a 1,046 euro, Popolare di Milano il 5,30% a 0,526 euro, Mediobanca il 4,50% a 4,56 euro, Unicredit il 3,60% a 3,632 euro, Intesa SanPaolo il 3,50% a 1,30 euro, Ubi Banca il 3,50% a 2,95 euro. Gli acquisti premiano anche gli altri titoli finanziari: Mediolanum avanza del 5,30% a 4,508 euro, Generali del 3% a 12,82 euro.
Fiat Industrial brillante con un più 4% a 8,67 euroin scia alla promozione di Morgan Stanley. Gli analisti della banca d’affari statunitense hanno alzato il giudizio sul gruppo torinese a overweight dal precedente equalweight, portando il target price a 10,5 euro da 8,5 euro. “Crediamo che la fusione con CNH e la quotazione sul Nyse nel terzo trimestre potrebbe finalmente attirare l’attenzione degli investitori verso Fiat Industrial”, scrive Morgan Stanley secondo cui la società vanta una crescita robusta nel business dell’agricoltura e una sorprendente tenuta nei margini di Iveco.
Telecom Italia viaggia invece vicino alla parità con Equita che ha abbassato il prezzo obiettivo sul titolo dell’ex monopolista del 15% a 0,67 euro. “Il mercato italiano è caratterizzato dalla debolezza dei consumi, azione dell’autorità e da una forte pressione competitiva soprattutto nel mobile dove 3Italia e Wind hanno introdotto tariffe molto aggressive”, spiegano gli analisti della sim milanese. Il broker prevede quindi che nel primo trimestre del 2013 Telecom Italia registrerà un ulteriore peggioramento con fatturato ed Ebitda domestici in calo del 10% e un aumento del debito di circa 500 milioni di euro.