Piazza Affari arranca e chiude a oltre -1%, tonfo per CNH. Trimestrali Usa fanno cilecca
Incipit di settimana incolore per Piazza Affari. Il Ftse Mib, reduce da quattro settimane consecutive di rialzi, ha chiuso con un calo dell’1,02% a quota 19.608 punti. A rabbuiare l’umore dei mercati, in attesa del meeting della Fed, sono stati i deludenti riscontri da Caterpillar e Nvidia, che hanno riacceso i riflettori sulle ricadute della guerra commerciale sulla domanda in arrivo dalla Cina. Intanto in questi giorni a Washington è attesa una delegazione cinese guidata dal vicepremier cinese Liu He per un nuovo round di negoziati sui dazi.
Seduta fortemente negativa per CNH (-3,77%) che paga l’effetto Caterpillar, scivolata a Wall Street complice la trimestrale sotto le stime degli analisti sia per quanto riguarda i profitti sia per le prospettive per l’intero anno 2019. La multinazionale statunitense già ad ottobre aveva cercato di alleviare le preoccupazioni degli investitori in merito al rallentamento della Cina e della domanda globale.
Tra le banche molto male Unicredit che ha ceduto il 2,545%.
Si salvano Juve, Azimut e Buzzi
Sul parterre di Piazza Affari si segnala in controtendenza il titolo Juventus (+1,73%) in scia alla vittoria in Campionato di ieri sera all’Olimpico di Roma contro la Lazio (2-1) che ha permesso ai bianconeri di allungare a +11 sul Napoli. Il titolo Juve si conferma il miglior titolo da inizio anno con un balzo di circa il 50%. Non lontani i massimi toccati lo scorso 19 settembre a 1,672 euro.
Si conferma anche il momento molto positivo di Azimut (+1,1%) con ancora l’onda lunga del nuovo metodo di calcolo delle commissioni di performance.
Acquisti su Buzzi (+1,51%), ai massimi da inizio dicembre 2018, dopo aver archiviato la seduta di venerdì scorso con un rialzo del 4,5% grazie alla performance positiva di LafargeHolcim. Secondo le indiscrezioni, la rivale francese starebbe valutando la possibilità di cedere circa 2,5 miliardi di dollari di attività nelle Filippine. A sostenere oggi il titolo Buzzi è l’upgrade degli analisti di Equita che hanno alzato la valutazione da hold a buy, con un obiettivo di prezzo da 18,9 a 20,2 euro per azione. Il nuovo target price implica un potenziale upside del 22,4% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì (16,5 euro).
Debole invece Eni (-0,96%) complice la debolezza del petrolio. Eni ha annunciato l’acquisizione del 20% di Adnoc per 3,3 miliardi di dollari. Adnoc, Eni e Omv hanno concordato altresì di costituire una joint venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi con le medesime quote azionarie stabilite per Adnoc Refining.