Peugeot continua a bruciare cassa, al vaglio ipotesi nuovo aumento di capitale
La famiglia Peugeot detiene il 25,2% del capitale e il 37,9% dei diritti di voto e difficilmente potrà partecipare a una nuova ricapitalizzazione senza diluire la propria quota di controllo. La famiglia fondatrice aveva sottoscritto per un importo di circa 140 mln di euro l’aumento di capitale del marzo 2012. “Sarà difficile trovare un metodo per aumentare il capitale sociale che permetta di trovare i candidati – sono le parole della fonte riportata da La Tribune – senza risultare troppo negativo per l’azionista”. Da sciogliere anche il nodo General Motors, che detiene in 7% del capitale risultando secondo azionista del gruppo, e che difficilmente prenderà parte all’eventuale aumento. Tra le opzioni ci sarebbe quella dell’ingresso dello stato francese, che è già entrato in Renault con il 15%. Tra i possibili investitori interessati a La Tribune cita Abu Dhabi che è già il secondo partner del team Rally Citroën Racing.
Notizie in merito sulle contromosse che metterà in atto il gruppo parigino potrebbero arrivare a luglio in occasione della presentazione dei risultati semestrali. Il ceo di Peugeot, Philippe Varin, ha avvertito che il ritorno all’equilibrio di cassa non è previsto prima della fine del prossimo anno. L’agenzia di rating Fitch, che a febbraio ha tagliato il rating di lungo termine della casa automobilistica francese a ‘B+’ da ‘BB-‘ con un outlook negativo, ritiene che gli obiettivi del gruppo PSA devono essere rimandati al 2015 nel migliore dei casi con le perdite operative nella divisione auto e il flusso di cassa negativo a livello di gruppo che non vengano frenati con la stessa velocità e portata prevista dalla società.
Titolo in affanno a Parigi
Non si è fatta attendere la reazione del mercato che in avvio di giornata è stata subito di forti vendite sul titolo che dopo la prima ora di contrattazioni cede il 3% circa sulla Borsa di Parigi a quota 7,14 euro dopo essere sceso in avvio sotto quota 7 euro.