Petrolio: secondo IEA il mercato globale rimarrà in deficit nel 2023
Forti pressioni oltre che sul gas anche sul mercato petrolifero. Al momento il Brent quota 116 $/barile, mentre il Wti si è portato a 113 $/barile. L'IEA (agenzia internazionale dell’energia) ha pubblicato ieri il suo rapporto mensile sul mercato petrolifero, che include anche le previsioni per il 2023.
L'agenzia prevede che la domanda globale di petrolio crescerà di 2,2 milioni di barili al giorno nel 2023 per raggiungere quota 101,6 milioni di barili/giorno, superando quindi i livelli pre-Covid.
Questa crescita è anche più forte della crescita della domanda prevista per quest’anno a 1,8 milioni di barili/giorno. Il ritmo accelerato di crescita del prossimo anno riflette le aspettative di una robusta ripresa della domanda dalla Cina.
Per quanto riguarda l'offerta, si prevede che l'offerta dei Paesi non OPEC+ crescerà sia nel 2022 che nel 2023 rispettivamente di 1,9 milioni di barili/giorno e 1,8 milioni di barili/giorno.
Inoltre, la produzione dell'OPEC+ dovrebbe diminuire il prossimo anno a causa delle sanzioni contro la Russia; e questo significa che potenzialmente il mercato globale rimarrà in deficit nel 2023, il che implica un’ulteriore riduzione delle scorte globali.
L'agenzia prevede che la domanda globale di petrolio crescerà di 2,2 milioni di barili al giorno nel 2023 per raggiungere quota 101,6 milioni di barili/giorno, superando quindi i livelli pre-Covid.
Questa crescita è anche più forte della crescita della domanda prevista per quest’anno a 1,8 milioni di barili/giorno. Il ritmo accelerato di crescita del prossimo anno riflette le aspettative di una robusta ripresa della domanda dalla Cina.
Per quanto riguarda l'offerta, si prevede che l'offerta dei Paesi non OPEC+ crescerà sia nel 2022 che nel 2023 rispettivamente di 1,9 milioni di barili/giorno e 1,8 milioni di barili/giorno.
Inoltre, la produzione dell'OPEC+ dovrebbe diminuire il prossimo anno a causa delle sanzioni contro la Russia; e questo significa che potenzialmente il mercato globale rimarrà in deficit nel 2023, il che implica un’ulteriore riduzione delle scorte globali.