Notizie Valute e materie prime Petrolio: l’Opec alza il target di produzione a 30 milioni di barili al giorno

Petrolio: l’Opec alza il target di produzione a 30 milioni di barili al giorno

14 Dicembre 2011 14:44

Per la prima volta in tre anni l’Opec ha deciso di alzare il tetto alla produzione di greggio portandolo a 30 milioni di barili al giorno. Lo ha annunciato l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio in una nota rilasciata al termine della 160esima riunione dei Paesi del cartello.
 
“Nei prossimi mesi -ha detto Rostam Qasemi, Ministro del Petrolio iraniano e Presidente dell’Organizzazione -potremmo dover fronteggiare sia un rallentamento che una ripresa dell’attività economica”. In quest’ottica, Paesi esportatori si sono detti pronti a ridurre il livello produttivo se la domanda dovesse registrare una contrazione.

Nel meeting di giugno era emersa una spaccatura tra quei Paesi, con in testa Iran e Venezuela, che si opponevano ad un rialzo della produzione, e la fronda che invece puntava ad un incremento dell’output. Con la mossa annunciata oggi il target produttivo del cartello si avvicina al livello realmente immesso sul mercato.

Stando ai dati diffusi ieri, a novembre sono stati pompati 27,69 milioni di barili di petrolio al giorno, +2,85 milioni rispetto ai 24,84 milioni stabiliti dal precedente accordo datato dicembre 2008. Nel complesso, l’Iraq non viene in genere calcolato, a novembre l’output Opec si è attestato a 30,37 milioni di barili al giorno.

“Abbiamo raggiunto un accordo per mantenere il mercato in equilibrio e regoleremo il livello produttivo di ciascun Paese membro per bilanciare il ritorno sul mercato della produzione libica”, ha dichiarato il Ministro dell’Energia venezuelano Rafael Ramirez. Secondo il segretario generale Abdallah el-Badri, l’output targato Tripoli attualmente si attesta a 1 milione di barili al giorno.

La decisione dell’Opec, che mette sul mercato il 40% circa dell’offerta globale, è in linea con le indicazioni fornite dall’Organizzazione internazionale dell’Energia, l’IEA, che nel suo report mensile ha evidenziato che con gli attuali livelli produttivi nel 2012 sarà possibile innalzare il livello delle scorte europee, recentemente scese ai minimi degli ultimi 11 anni.

La decisione dell’Opec ha spinto ulteriormente al ribasso le quotazioni dell’oro nero. Il Wti quotato al Nymex in questo momento evidenzia un calo del 2,9% a 97,2 dollari mentre benchmark europeo, il Brent, all’ICE scende del 2,1% a 107,2 dollari.

L’Organizzazione dei Paesi esportatori è composta da Algeria, Angola, Ecuador, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Venezuela. La prossima riunione è fissata per il 14 giugno 2012.