Petrolio: Iea, il balzo della produzione non-Opec è temporaneo
Il boom della produzione nordamericana di petrolio non porterà a un ridimensionamento del ruolo dell'Opec. A dirlo è l'Agenzia internazionale dell'Energia (Iea, International Energy Agency). Nel suo consueto World Energy Outlook, l'organizzazione con sede a Parigi che rappresenta i Paesi consumatori rileva che nonostante il boom del greggio in arrivo da fonti non convenzionali giocherà un ruolo cruciale nei prossimi anni, a partire dal 2025 la produzione non-Opec inizierà a scendere.
Secondo l'Iea gli Stati Uniti a partire dal 2020 diventeranno i primi produttori di greggio al mondo scalzando temporaneamente l'Arabia Saudita. L'Iea stima che l'output nordamericano crescerà di 3,9 milioni di barili giornalieri tra il 2012 e il 2018 e fino ad allora le richieste per il greggio targato Opec si attesteranno sotto la soglia dei 30 milioni di barili giornalieri.
Secondo l'Iea gli Stati Uniti a partire dal 2020 diventeranno i primi produttori di greggio al mondo scalzando temporaneamente l'Arabia Saudita. L'Iea stima che l'output nordamericano crescerà di 3,9 milioni di barili giornalieri tra il 2012 e il 2018 e fino ad allora le richieste per il greggio targato Opec si attesteranno sotto la soglia dei 30 milioni di barili giornalieri.