Notizie Valute e materie prime Petrolio: per gli analisti la correzione sarà solo di breve periodo

Petrolio: per gli analisti la correzione sarà solo di breve periodo

4 Dicembre 2007 13:36

La soglia psicologica dei 100 dollari per barile di petrolio è destinata a cadere, prima o poi, ma forse il momento non è ancora arrivato. L’impennata delle quotazioni nella terza settimana del mese di novembre ha portato l’oro nero molto vicino al raggiungimento dello storico obiettivo, con un picco sopra 99 dollari al barile. Il prevalere di fattori tecnici di mercato e l’allentamento delle pressioni speculative hanno a questo punto riallontanato le quotazioni da quota 100 con una repentina discesa di circa 10 punti percentuali dai massimi del 21 novembre.


Un movimento, quest’ultimo, che sembra dar ragione a chi, all’interno dell’Organizzazione dei Paesi produttori (Opec), sostiene che la recente crescita dei prezzi del petrolio non sia giustificata dai fondamentali ma piuttosto dalla variabile speculativa. Proprio gli interventi di alcuni esponenti del cartello, in attesa della riunione che si terrà domani ad Abu Dhabi, hanno contribuito a riportare il prezzo del barile nei pressi di quota 90 dollari, ponendo in dubbio l’incremento di 500.000 barili di petrolio al giorno auspicato dall’International Energy Agency (Iea). Il ministro del Petrolio del Qatar, Abdullah al-Attiyah, in un’intervista al quotidiano al-Hayat ha dichiarato di non aspettarsi decisioni a favore di un incremento delle quote produttive. Una dichiarazione che ha rafforzato le posizioni epsresse dal ministro saudita Ali al-Naimi secondo il quale “le forniture sono ampie e il movimento dei prezzi non ha nulla a che fare con i fondamentali del mercato”.


Nessuno, nonostante nel breve periodo la correzione sia attesa proseguire, si aspetta che la discesa degli ultimi giorni superi i limiti di un ritracciamento tecnico. Non a caso il sentiment degli analisti sul prezzo dell’oro nero rimane sostanzialmente rialzista nel medio e lungo periodo, ribassista nel breve. In particolar modo fino a quando non si avrà una maggiore chiarezza sulle reali condizioni dell’economia statunitense la quale, dovesse scivolare verso una recessione, potrebbe portare a una riduzione della domanda globale di oro nero.


Una discesa sotto gli 80 dollari al barile è possibile secondo quanto espresso dagli analisti di Merrill Lynch, i quali, nel Global Energy Weekly Report, leggono nell’impennata delle tariffe per il trasporto della materia prima nelle ultime settimane, un segnale di “un sostanziale incremento delle esportazioni dai Paesi Opec”. E, con riferimento alla riunione del cartello che si terrà domani aggiungono: “Assumendo che l’Opec confermi un incremento addizionale di 500.000 barili al giorno, la produzione di greggio Opec potrebbe passare da 30 milioni di barili del giugno scorso a 32 milioni nel marzo 2008. Anche la produzione dei Paesi non Opec si muoverebbe al rialzo di conseguenza”. Una maggiore produzione che si scontrerebbe con una crescita limitata della capacità di raffinazione e che favorirebbe come conseguenza l’aumento delle scorte. “Tuttavia, la situazione di backwardation – prezzi spot più elevati rispetto ai future più distanti nel tempo – non rende conveniente l’accumulo di scorte e ciò suggerisce un possibile appiattimento dei prezzi del petrolio nei prossimi mesi” è la conclusione degli esperti di Merrill.


Orizzonte negativo nel breve termine anche per gli analisti di Henderson Global Investors: “Gli speculatori hanno svolto un ruolo di primo piano nel recente rally e sembra che il loro appetito si stia smorzando. Inoltre la crescita della domanda di prodotti petroliferi si è ridimensionata nel 2007, come confermato anche dalle previsioni dell’Eia per l’ultimo trimestre dell’anno e per il primo del 2008, riviste al ribasso diverse volte”. Domanda dagli Stati Uniti in indebolimento, produzione industriale globale in rallentamento e ritardi nella ricostituzione delle scorte per il riscaldamento in Europa sono altri elementi che potrebbero determinare, nel breve termine, il calo delle quotazioni del petrolio.