Petrolio: calo a due cifre per gli acquisti cinesi del petrolio saudita

Dopo tre sedute in negativo, scattano le ricoperture sul greggio. Segno più all'ICE per il future con consegna maggio sul Brent che si porta a 50,89 dollari, mezzo punto percentuale in più rispetto al dato precedente. Il saldo delle ultime cinque sedute per il Brent segna un rosso dell'1,5% portando il dato mensile al -10,3%.
Stando ai dati diffusi dalle autorità doganali cinesi, a febbraio, le esportazioni saudite in Cina hanno fatto segnare un calo del 14% annuo a 4,7 milioni di tonnellate (circa 1,23 milioni di barili al giorno). Su base mensile la contrazione è di cinque punti percentuali.
Secondo Nelson Wang, analista energetico di CLSA, si tratta di una contrazione fisiologica poiché "l'Arabia ha ridotto l'output in scia dell'accordo Opec e quindi, a meno di un calo drammatico dei consumi domestici, si trova ad esportare meno".
Il mese scorso gli acquisti cinesi di petrolio russo hanno segnato un incremento annuo del 3,1% a 4,1 milioni.
Nel complesso, Pechino a febbraio ha acquistato 8,3 milioni di barili di petrolio al giorno e nei primi due mesi si registra un incremento annuo dello shopping del 13%.
Stando ai dati diffusi dalle autorità doganali cinesi, a febbraio, le esportazioni saudite in Cina hanno fatto segnare un calo del 14% annuo a 4,7 milioni di tonnellate (circa 1,23 milioni di barili al giorno). Su base mensile la contrazione è di cinque punti percentuali.
Secondo Nelson Wang, analista energetico di CLSA, si tratta di una contrazione fisiologica poiché "l'Arabia ha ridotto l'output in scia dell'accordo Opec e quindi, a meno di un calo drammatico dei consumi domestici, si trova ad esportare meno".
Il mese scorso gli acquisti cinesi di petrolio russo hanno segnato un incremento annuo del 3,1% a 4,1 milioni.
Nel complesso, Pechino a febbraio ha acquistato 8,3 milioni di barili di petrolio al giorno e nei primi due mesi si registra un incremento annuo dello shopping del 13%.