Notizie Valute e materie prime Petrolio e benzina verso un’estate calda?

Petrolio e benzina verso un’estate calda?

11 Maggio 2007 11:14

Il prezzo del petrolio ha dato alcune fiammate nelle passate settimane senza però impressionare realmente gli operatori del mercato e continuando a muoversi su livelli considerati sostenibili. La pressione sulle valutazioni del barile di oro nero però continua ad esserci e a preoccupare l’Agenzia internazionale per l’energia. L’Aie, pur avendo rivisto al ribasso le stime di domanda per il 2007 a 85,7 milioni di barile al giorno (un taglio di 70.000 unità rispetto alle previsioni precedenti), in virtù soprattutto della richiesta in calo in Cina, ha rimarcato come i prezzi dei carburanti rimangano elevati e su livelli non dissimili da quelli rilevati nei giorni seguenti all’uragano Katrina.


Con l’avvento della stagione estiva la richiesta di carburanti non farà che aumentare e aumenterà, parimenti, il calo delle scorte chiamate a controbilanciare la riduzione degli approvvigionamenti causata da problemi di raffinazione in numerosi impianti. Per tale motivo l’Aie, nel suo ultimo report mensile, chiede ai Paesi Opec di incrementare la produzione di petrolio prima del periodo estivo in maniera da evitare un calo troppo elevato delle scorte di greggio che esporrebbe a tensioni sui prezzi non appena si dovessero verificare eventi di natura straordinaria.


Che il livello dei prezzi del greggio sia destinato a spostarsi su una fascia più elevata rispetto a quella attuale è un’indicazione che viene data anche da John Coyle, gestore del fondo Schroder ISF Global Energy. “Secondo il dipartimento dell’Energia statunitense (Doe)” – riporta Coyle – le raffinerie Usa stanno operando all’88% della loro capacità contro livelli stagionali di solito al 92% e questo ha finora limitato la domanda di greggio e l’aumento del prezzo del barile. Anche l’incendio verificatosi alla raffineria Valero della McKee ha contribuito a una riduzione della richiesta”. In entrambi i casi la situazione di stallo è però destinata a scomparire nelle prossime settimane. Nella raffineria McKee la capacità produttiva dovrebbe salire al 90% entro fine giugno dal 50% attuale, mentre per quanto riguarda la richiesta generale, il dipartimento dell’Energia Usa ha stimato che, “per ottenere una stabilizzazione dei prezzi della benzina ai livelli attuali, la capacità di raffinazione degli impianti dovrebbe passare al 97%”.
Difficilmente tale livello produttivo potrà essere raggiunto e mantenuto costante senza che si generino nuovi problemi agli impianti. Le tensioni sui prodotti raffinati quindi sono destinate a farsi sentire nel corso dell’estate, la cosiddetta driving season “anche perché, ad aggiungere tensione, c’è la sempre maggiore richiesta di prodotti raffinati proveniente da Asia ed Europa, favorite dalla debolezza del dollaro. In conseguenza di tale scarsità di benzine e della politica Opec rivolta alla riduzione degli approvigionamenti, i prezzi del greggio si sposteranno verso la parte alta della fascia 65-70 dollari al barile nel corso del mese di maggio”.