Notizie Notizie Italia Per famiglia Agnelli già un bottino da 800 milioni con mega fusione Fca-Psa

Per famiglia Agnelli già un bottino da 800 milioni con mega fusione Fca-Psa

31 Ottobre 2019 17:29

La famiglia Agnelli si candida ad essere il più grande vincitore in caso di fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (Fca), di cui Exor è azionista di controllo, e la francese PSA Group. Bloomberg News calcola che con il balzo degli ultimi due giorni in scia alla trattativa avanzata per una fusione tra i due gruppi il valore della quota detenuta dalla famiglia in Exor è aumentato di valore di circa 800 milioni di euro. Gli Agnelli detengono una posizione di controllo nella holding Exor, il maggiore azionista di FCA. Nel dettaglio gli Agnelli detengono attraverso la holding Giovanni Agnelli BV il 53% di Exor.

La ricchezza degli Agnelli ammonta a oltre 10 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index, rendendoli una delle dinastie più ricche d’Europa. Attraverso Exor hanno investimenti in altri grandi società quali Ferrari NV, la rivista Economist e la Juventus. Ricchezza che fonda le basi su Fiat, fondata dagli Agnelli nel 1899.

La fortuna della famiglia Agnelli è ripartita tra dozzine di membri. L’attuale presidente di Fiat Chrysler, John Elkann, è un nipote di Gianni Agnelli, morto nel 2003. Elkann è stato indicato come futuro presidente del nuovo gruppo che uscirà dalla fusione tra Fca e Psa e che vedrà Exor principale azionista con una quota del 14% circa.

Fusione con l’antipasto di un maxi-dividendo

Prima del perfezionamento della fusione tra Psa Group e Fca, a cui stanno lavorando i due gruppi, FCA andrà a distribuire ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro, nonché la propria partecipazione in Comau. Considerando anche il dividendo ordinario, per gli azionisti in un anno arriveranno cedole per 8,5 miliardi di euro. 

Il piano relativo all’aggregazione dei business di Groupe Psa e di Fca fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due società.  L’aggregazione proposta darebbe vita al quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di unità vendute (8,7 milioni di veicoli), con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro, sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018 ed escludendo Magneti Marelli e Faurecia. La creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine. Tali sinergie deriverebbero principalmente da una più efficace allocazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie e dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione del gruppo risultante dalla fusione. “Tali stime di sinergie – sottolineano le due società – non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti. Si prevede che l’80% delle sinergie siano raggiunte dopo 4 anni. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi”.