Notizie Notizie Italia Per Bio-on avanza l’incubo liquidazione. Si guarda anche a intrecci con lo specialist Banca Finnat

Per Bio-on avanza l’incubo liquidazione. Si guarda anche a intrecci con lo specialist Banca Finnat

29 Ottobre 2019 18:00

Banca Finnat ha accompagnato Bio-On sul listino AIM e ha svolto il ruolo di specialist del titolo e ora sta valutando con i suoi legali possibili azioni dopo il terremoto al vertice della società emiliana. La banca ha subito una perquisizione da parte delle Fiamme Gialle per acquisire documenti proprio sull’operazione Bio-On. Lo scandalo della società di bioplastiche – finita nel mirino della magistratura con l’accusa di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato, e che ha portato gli arresti domiciliari il presidente Marco Astorri, ora dimessosi da ogni carica societaria – vede coinvolte più realtà. E oggi Il Sole 24 Ore  riporta un’intercettazione di fine agosto 2019 in cui Gianfranco Capodaglio, presidente del collegio sindacale di Bio-On spa afferma: “Hanno emesso le fatture adesso, però in bilancio c’erano già”. Il riferimento di Capodaglio sarebbero ai ricavi per 16 milioni dovuti a una cessione di licenze verso Aldia spa e Liphe spa – società in cui al 10% risulta socia Banca Finnat. Tali licenze sarebbero state fatturate solo il 14 maggio 2019, ovvero cinque mesi dopo la chiusura dell’esercizio e dopo l’approvazione dei bilanci. Per il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza  si tratterebbe di una operazione fittizia e da qui i magistrati coordinati dal procuratore capo Giuseppe Amato stanno verificando sia quella cessione di licenze sia il ruolo di Finnat in tutto questo.

Banca Finnat si difende mentre Astorri si dimette da ogni carica societaria

Durante la perquisizione nella sede romana dell’istituto di credito sono state acquisite le carte relative alle attività svolte dalla banca per Bio-on, a partire dal ruolo di specialist e la joint venture nelle società sotto indagine Aldia spa Liphe spa. In sostanza formalmente Bio-on cede licenze a Aldia spa e Liphe spa, ma gli accertamenti sulla fatturazione elettronica hanno provato che queste cessioni sono state fatturate cinque mesi dopo la chiusura del bilancio e pagate ulteriori mesi dopo. Notizie che inevitabilmente si ripercuotono in borsa dove il titolo di Banca Finnat che ha perso oltre il 3% oggi in Borsa. La banca amministrata da Arturo Nattino dichiara di avere in pegno azioni di Bio-On a garanzia di un finanziamento e che i report firmati si sono basati su dati aziendali certificati. Non resta che attendere gli ulteriori sviluppo dell’inchiesta che sta ricostruendo tutto il ‘castello di carte’ messo in piedi da Marco Astorri.

I prossimi sviluppi dopo l’addio di Astorri

Intanto si aspettano gli ulteriori sviluppi dell’indagine su Bio-on, che potrebbe portare a nuovi profili di reato oltre a quelli già emersi e che anno portato a 9 indagati. Con le dimissioni di Astorri, che promette comunque battaglia legale anche a difesa del valore della società, si profila la convocazione dell’assemblea da parte del custode giudiziale delle azioni; assemblea che dovrà nominare l’amministratore della società e su cui cadrà il compito di valutare la sostenibilità del business di Bio-on. Tra gli scenari ci sono quelli del concordato preventivo, ma stando agli ultimi sviluppi lo scenario più probabile è quello della messa in liquidazione della società.

A comunicare le dimissioni di Astorri sono stati gli avvocati di Astorri, Tommaso Guerini e Filippo Sgubbi. I difensori hanno inoltre fatto sapere che Astorri “si riserva di chiedere quanto prima un interrogatorio al Pubblico Ministero, nel quale verrà depositata una memoria tecnica volta a confutare le accuse che gli sono state mosse”. Marco Astorri è agli arresti domiciliari dallo scorso 23 ottobre.

Lo scandalo è partito tre mesi fa (24 luglio) dopo che il fondo speculativo Quintessential ha denunciato il ‘castello di carte’ costruito da soci fondatori e manager della società nel report intitolato ‘Una nuova Parmalat a Piazza Affari?‘, portando al crollo del titolo in Borsa e l’avvio delle indagini della procura di Bologna che hanno confermato l’esistenza di forti irregolarità nella condotta di Bio-on.